Da Pinocchio c’è tutto. Ci sono le brioche appena sfornate e la ciambella casereccia. Ci sono il cappuccino, l’espresso e anche il caffè d’orzo. Anche i Pan di Stelle e il Crodino. C’è la radio che trasmette le hit del momento. C’è persino la Gazzetta. Insomma, la perfetta atmosfera – con qualcosa in più – del bar italiano. Con un solo particolare a fare la differenza: non siamo in Italia, bensì a South Beach, Miami. Con 25-30 gradi tutto l’anno, sempre sotto il sole. A pochi passi dalla celeberrima passeggiata di Ocean Drive e a una manciata di metri dalla spiaggia che si affaccia sull’Oceano Atlantico. Attraversando la soglia di “Pinocchio Italian Deli & Café” si entra in un varco spazio-temporale ed è come essere teletrasportati a 8300 chilometri (o dieci ore di volo) di distanza dal sole della Florida del sud, per (ri)trovarsi in Italia. “Sembra di essere in Italia”, è infatti una delle frasi ricorrenti di chi fa visita per la prima volta al locale, tappa ormai obbligata di ogni tour di South Beach che si rispetti.
Complice la posizione strategica tra la 7a strada e la affollatissima Ocean Drive, in una città che conta una media di circa 15 milioni di visitatori ogni anno, a trovare Pinocchio vanno sia gli americani e gli stranieri curiosi e desiderosi di assaggiare un delizioso cappuccino, un vero gelato o un ottimo espresso realmente italiani, ma anche tutti quegli italiani – turisti, in visita, residenti – che provano un pizzico di (sana) nostalgia per i sapori e l’atmosfera di casa. Miami è da sempre, per storia, tradizione e vocazione, un melting pot di etnie, razze, culture, ma anche lingue, sapori, colori. Che spesso si incontrano. A South Beach, così come nel resto di Miami, così come sotto in Florida e in tutta America, hanno trovato spazio centinaia, anzi migliaia di locali che rispondono alla descrizione di “italian”, chi più chi meno. Pinocchio – il cui titolare, Lorenzo Gigli, è toscano doc – possiede tutti i requisiti per rivendicare la propria italianità, sia per identità che per qualità dei prodotti. E questo non è l’unico punto forte del locale.
A Miami ha sede un Consolato Italiano, situato in un elegante edificio su Ponce de Leon Boulevard a Coral Gables, a qualche decina di chilometri di distanza dalla spiaggia. A South Beach, il consolato “facente funzione” è a tutti gli effetti Pinocchio: perché con il tempo, il locale è diventato molto più di un semplice bar, ma un vero e proprio luogo di ritrovo di tutti i connazionali che passano da queste parti. Un punto di riferimento, dove non è inusuale incontrare anche celebrità e volti noti del nostro Paese, da ex calciatori professionisti come Bobo Vieri al dj Corrado Rizza, ma anche personalità televisive e radiofoniche come Fiorello o Marco Mazzoli. Qui vengono gli italiani che desiderano informazioni turistiche, qui vengono gli italiani che desiderano investire nel business dell’immobiliare della Florida, qui vengono gli italiani che desiderano trasferirsi o trovare un lavoro nel Sunshine State. O, più semplicemente, italiani che, dopo qualche giorno di inglese e spagnolo, vorrebbero parlare un po’ nella propria lingua. Che si aggiungono ai già tanti clienti, ovviamente, consegnando così al sorridente Lorenzo una buona dose di lavoro (gratuito) extra, un po’ ufficio informazioni, un po’ agenzia immobiliare, un po’ guida turistica.
La qualità di Pinocchio è riconosciuta universalmente, su entrambe le sponde dell’Atlantico. Su TripAdvisor, si piazza al 17esimo posto su 759 ristoranti a Miami Beach, una posizione al vertice della classifica con una media voto elevatissima e tanto di certificato di eccellenza. E lo stesso si dice su Yelp, con giudizi favorevolissimi, così come su Facebook. Una fama conquistata sul campo, prima di tutto, in una Città dove la competizione è molto alta e dove – alla faccia dei pregiudizi e dei facili luoghi comuni sugli Stati Uniti – si mangia e si beve molto bene. Un risultato, quello di Pinocchio, raggiunto grazie alla qualità, indiscutibile, di veri prodotti italiani, in barba al dilagare dell’odioso e dannoso “italian sounding”. Ma anche grazie all’atmosfera unica e inimitabile che si respira al suo interno: sembra di stare in Italia, ma siamo a Miami.