PromemoriaAddio a Sartori, corrosivo con l’eleganza del latino

Caustico lo era senza dubbio Giovanni Sartori. Un politologo di razza, una penna davvero “corrosiva” sopratutto con la politica italiana della seconda e terza repubblica. A lui dobbiamo - per stare...

Caustico lo era senza dubbio Giovanni Sartori. Un politologo di razza, una penna davvero “corrosiva” sopratutto con la politica italiana della seconda e terza repubblica. A lui dobbiamo – per stare nella stretta attualità – quei fantastici latinismi applicati alle leggi elettorali degli ultimi anni come il Mattarellum e poi il Porcellum, e poi ancora il “bastardellum” (così si riferiva all’Italicum di renziana memoria). E proprio sulle regole del gioco Giovanni Sartori si è più volte scagliato contro quell’atteggiamento – a tutt’oggi in voga – miope e mediocre di una classe politica che naviga per contingenze, totalmente incapace di sedersi ad un tavolo riformatore abbandonando ogni egoismo di partito e di bandiera.

Secondo Sartori rimane “pura demagogia” pensare di accontentare tutti nella formulazione di una legge elettorale: un buon sistema – ha sempre scritto – è quello che riduce i piccoli partiti e che ovviamente i piccoli partiti avversano fino all’effusione del sangue. Seguendo il ragionamento di Sartori, il nostro paese dopo decenni di “bipartitismo imperfetto (sostanzialmente la Dc contro il Pci ) è scivolato negli anni 90 – conil Mattarellum e il suo sistema misto di maggioritario per tre quarti e il resto proporzionale – ad un “bipolarismo imperfetto” fra centrosinistra e centrodestra che – sempre secondo Sartori – non ha funzionato a causa del ricatto delle piccole forze, quei partitini che non potendo vincere nel collegio uninominale ricattano in parlamento le forze maggiori. In tempi recenti, Sartori ha criticato anche la proposta del governo Renzi (da lui chiamata bastardellum) poiché criticava quel combinato disposto con la riforma della costituzione ma a tempi invertiti, così come peraltro è accaduto. Fiorentino come l’ex premier, il professore era decisamente fuori dal giglio considerando Renzi come un giovane peso piuma. diceva du lui: « Parla molto e parla bene, è svelto, è sveglio, è intelligente. Si muove con velocità, ma dietro manca quello che i latini chiamavano gravitas».

Siccome sono io che ho inventato a suo tempo le etichette Mattarellum e poi Porcellum , oramai mi è venuto il vizio e così provo ancora. Italicum proprio non mi va. Sa di treno. Al momento proporrei Bastardellum . Ma si intende che si può trovare di meglio


Sartori sul Corriere, 26 gennaio 2014

Di grave era anche l’Italicum (morto prima di essere sperimentato) di Renzi: e al netto delle diverse opinioni, sappiamo come è andata a finire dopo il 4 dicembre e la vittoria del No, piaccia o no, si è portata dietro il destino dell’italicum poi emendato dalla consulta. Ad oggi le regole del gioco infatti sono solamente il risultato di due sentenze della Corte Costituzionale come se il potere legislativo “ordinario” non esistesse più nel nostro sistema istituzionale. Possiamo quindi parlare di un attuale Sentenziellum?

Sì ma non è un complimento questo ma la denuncia di un Parlamento che agonizza di tatticismo. E’ francamente inaccettabile che oggi il dibattito rimanga sospeso per il congresso del Pd, l’odi et amo fra Berlusconi e Salvini, le metamorfosi continue dei centristi o il solipsismo dei Cinquestelle mentre il paese era rimasto all’urgenza di una riforma elettorale con un governo pro tempore. Nulla di tutto ciò.

Io insisto a credere che molti in parlamento abbiano letto le proposte di Sartori su questo punto. Ma per il sospetto che possa sbagliarmi e in mancanza di idee valide e pervenute nel dibattito, consiglio di rileggere – a correttivo della legge che prende il suo nome dal capo dello stato – la proposta di maggioritario a doppio turno, che umilmente vorrei chiamare il sartorellum – definita dal suo ideatore tanto semplice che non si farà. Per una volta tanto la politica attuale – se vuole essere intelligente – potrebbe smentire il professore Sartori e sarebbe cosa buona e provvidenziale.

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