Due o tre cose che so del mondoPresidenziali francesi: Macron, il finto rivoluzionario o Marine e il suo movimento di popolo vero?

Il primo turno delle elezioni presidenziali di Francia è stato vinto la scorsa domenica da Emanuel Macron con il 23,8% dei voti. Emanuel è il leader di un movimento indipendente di centro, che è co...

Il primo turno delle elezioni presidenziali di Francia è stato vinto la scorsa domenica da Emanuel Macron con il 23,8% dei voti. Emanuel è il leader di un movimento indipendente di centro, che è come tutte le cose di centro: privo di idealità. Già nel nome, En Marche!, che sembra pronunciarlo la Libertà che guida il popolo di Delacroix e che invece per esteso suona «Association pour le renouvellement de la vie politique». Non cambiamento della vita del popolo, badate bene, «della vita politica».

Non è un sfumatura, è sostanza. Perché così non spaventa nessuno ed ecco il successo elettorale. Il movimento di Macron è una presa in giro. Stravotato da chi è benestante e istruito per poter seguitare ad essere la prima cosa: l’istruzione vera, quella che insegna a considerare il prossimo tuo come te stesso, a nessuna classe privilegiata importa, nemmeno nella terra dell’uguaglianza e della fraternità.

Marine Le Pen, leader del Front National, il maggiore partito della Destra francese – “di estrema destra”, la definizione comunemente affibiatagli dai media, non ha senso alcuno: “estrema” in democrazia significa solo “eversiva” ed il Front National non lo è – è giunta seconda con il 21,5%.

Dunque il ballottaggio, domenica l’altra, il 7 maggio, vedrà contrapposti Emanuel il furbetto e Marine. Marine che gode di una base elettorale di 7 milioni di persone, Marine che dicono che è antica come i valori che porta ma è la più presente sul Web, grazie al piccolo ufficio di esperti che l’assiste in Rue du Fauburg Saint-Honoré, Parigi, Centro, la stessa strada in cui venne inventata l’omonima torta dalla corona di bignè farciti.

Chi lo sa se dopo il 7 maggio i bignè saranno ancora appannaggio dei loro abituali consumatori o se «L’opprobre de tous les partis» – come recita la Marsigliese – sarà sconfitto una volta per sempre.

Vorrei dirvi questo cugini francesi: diffiderei di uno che si è chiamato il movimento En marche! per rubare un po’ di voti nazionalisti e non Marchons! per non spaventare troppo i borghesi.

Il nuovo, il popolare, oggi sta da una parte sola: a Destra.

A presto.

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