Lost in BusinessChi ti segue su LinkedIn? (E perché? E che fare?)

Come aveva osservato in passato Grace Dent: già la terminologia, follower, è inquietante. Non iscriverti, non diventare amico di qualcuno bensì seguirlo. Eppure c'è qualcosa di buono, e la nuova fu...

Come aveva osservato in passato Grace Dent: già la terminologia, follower, è inquietante. Non iscriverti, non diventare amico di qualcuno bensì seguirlo. Eppure c’è qualcosa di buono, e la nuova funzione appena attiva su LinkedIn potrebbe essere quanto di meglio ci sia capitato.

Follower… chi? Chi mi segue?

Il concetto di follower su LinkedIn è sempre stato circondato dal dubbio. La stessa piattaforma continua ad alimentare confusione, presentando il numero dei followers come la somma dei collegamenti e di coloro che effettivamente hanno scelto di seguirti.

I tuoi follower, per come vengono mostrati nel riassunto del tuo profilo (sezione post come da immagine) sono dunque il risultato di follower – collegamenti. E si, inspiegabilmente, bisogna fare a manina:)

Nella foto sopra ad esempio: in evidenza il numero dei follower indicato non è corretto. In questo caso, il mio, si tratta appunto della somma tra collegamenti di primo grado (6733) e coloro che invece hanno scelto di seguirmi ( che si desume siano 659). Le frecce invece portano alla nuova sezione nella quale è possibile vedere chi siano (ma non quanti) i veri follower.

Questa è infatti l’ultima novità rilasciata da LinkedIn in questi giorni. Puoi accedere da qui. (immagine in basso)

Un passo indietro: chi sono i follower

Persone che si collegano con te, con le quali sei in contatto, sono collegamenti. Persone che scelgono di seguire la tua attività sono follower.

In realtà la differenza, le due diverse forme di relazione, avrebbero anche un senso. Solo che a saperlo (comprenderlo ed accettarlo) sono davvero pochissimi.

LinkedIn, come ha specificato il suo fondatore, è una rete chiusa. Ci si dovrebbe collegare solo con chi realmente si conosce o presentarsi seguendo passi ben delineati (farsi presentare, inviare un InMail, inviare una nota che spiega il reale motivo per il quale si vuole entrare in contatto…)

Essendo però anche un social basato sul contenuto, sulla condivisione di idee, vi è dunque la possibilità di seguire una persona che si reputa interessante, avendo comunque la possibilità di interagire sul feed. Complicato? Si forse troppo complicato.

Ad ogni modo, al netto di ciò che sarebbe potuto essere e non è, possiamo dire che i follower sono essenzialmente:

1) Persone che utilizzano LinkedIn nel modo giusto: vogliono ascoltarti, avere la possibilità di confrontarsi ma riconoscono di non avere le caratteristiche o la necessità di diventare un collegamento.

2) Persone che vogliono avere punti di vista diversi ed hanno intuito che potresti essere un ottimo contributo; persone che in questo modo arricchiscono la propria esperienza su LinkedIn, e personalizzano il proprio feed.

3) Persone che potrebbero (oggi o in futuro) avere bisogno di te.
Forse stanno prendendo informazioni prima di contattarti, o valutano la tua persona per una possibile assunzione o partnership. O forse, potrebbero essere persino concorrenti che vogliono tenerti sott’occhio.

Cosa c’è di diverso con altri social? Un dettaglio rilevante

Come detto, LinkedIn continua a gestire in modo disordinato il “fattore follower”. Non ti viene notificato con regolarità quando qualcuno ti segue ma, senza una logica comprensibile, di tanto in tanto spunta una notifica “Tizio ed altri 3 ti seguono…”.

Eppure c’è un grande vantaggio anche in quella che è un’anomalia o se vogliamo un bug. In questo modo, almeno sino ad oggi, si evita di mettere in moto il fenomeno del “Mi segui ma fallo anche tu altrimenti non ti seguo più” molto diffuso su twitter.

Sino a quando le cose rimangono tali, c’è allora grande potenziale ed è giusto presumere che I tuoi follower abbiano quasi sempre un motivo valido per seguirti. Per come stanno le cose insomma non stanno chiedendo nulla in cambio.

Che fare? Come sfruttare questo potenziale?

Due riflessioni che ho fatto a proposito della nuova funzione.

1) Analizzare. Sapere se stai lavorando in modo corretto.

Da qui puoi vedere I tuoi follower in ordine cronologico, dal più recente al meno recente. Già una semplice osservazione può dirti se stai “interessando” le persone giuste, il tuo target.

Se ad esempio vendi servizi per I commercialisti > tanti commercialisti sono una buona notizia, tanti avvocati invece > c’è qualche problema.

(“vendi” è da intendere anche come “parli/ti rivolgi a”)

2) Agire. Esplorare le potenzialità.

Il concetto di “persone giuste”, punto precedente, è però aleatorio. Le opportunità rimangono opportunità sino a quando non accade qualcosa, sino a quando non fai qualcosa.

Un buon modo potrebbe essere quello di richiedere il collegamento, ringraziare ed approfondire.

Due idee da sviluppare potrebbero essere:

A) Ringraziare e fissare una call per approfondire/valutare se si può essere di aiuto

B) Ringraziare e chiedere il motivo per il quale si viene seguiti, cosa li ha spinti a farlo. (Per capire meglio gli effetti della propria presenza ed attività sul social).

In generale la novità più importante però potrebbe essere un’altra: ricordarsi che dietro i numeri ci sono Persone.

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