Ormai la vita analogica e quella digitale dei nostri figli è un tutt’uno. Non c’è più differenza alcuna tra ciò che accade a casa, a scuola, in strada e nello schermo. Anzi, ciò che passa dallo schermo non è più “al di là” del device, ma è già qua. Anzitutto dentro le teste dei bambini e dei ragazzi.
Quale sia l’età giusta per dare uno smartphone in mano a nostro figlio è la punta dell’iceberg della questione. Il fatto da cui partire è che il concetto di virtuale non esiste più. Il mondo in pixel è reale quanto il caffé che sto bevendo e le scarpe che indosso.
Lo racconto in parole e in video nell’ultimo post del mio blog, iniziando con ironia e finendo con un appello. Ai genitori.
Ci serve un’educazione digitale. Degna di questo nome. Che non si limiti ai selfie né al controllo dei telefonini dei nostri figli e nemmeno a non cedere alle pression i sociali che mettono in mano un cellulare a bambini di 11 anni . C’è di più. C’è la necessità urgente di un accompagnamento costante e di una cura attenta dei nostri figli anche in quella parte digitale della loro vita. Ma per farlo dobbiamo essere preparati. Perché a noi, vecchie generazioni, quel pezzo manca.
Quindi facciamo rete per davvero!