La sedicenne svedese Greta Thunberg è diventata famosa per aver lanciato un movimento studentesco per costringere gli adulti ad agire sul cambiamento climatico.
Sappiamo che Greta, invece di andare a scuola, ha trascorso i suoi venerdì di fronte al parlamento svedese con un cartello che recitava: “School Strike for Climate” ma, prima di iniziare a cercare di convincere il mondo ad agire, Greta Thunberg ha lavorato con i suoi genitori, riempiendoli di informazioni e mostrando loro dei documentari.
Così, dopo un po’, hanno iniziato ad ascoltare quello che aveva da dire e in quel momento lei ha compreso che poteva fare la differenza.
Ma oltre a Greta Thunberg esistono altri giovani che possono essere ugualmente convincenti, secondo un articolo pubblicato oggi su Nature Climate Change: https://www.nature.com/articles/s41558-019-0463-3.
Un team di sociologi ed ecologisti della North Carolina State University, autore del rapporto, ha scoperto che i bambini possono aumentare il livello di preoccupazione dei genitori nei confronti dei cambiamenti climatici perché, a differenza degli adulti, le loro opinioni sulla questione non riflettono in genere un’ideologia politica radicata.
Ai genitori cioè piace molto quello che pensano i loro figli, anche su temi socialmente importanti come il cambiamento climatico o l’orientamento sessuale.
Postulando che gli alunni potrebbero essere degli influencer ideali, i ricercatori hanno deciso di testare come la frequenza dei ragazzi dai 10 ai 14 anni, ai corsi sui cambiamenti climatici, possa influenzare, non solo i punti di vista dei giovani, ma anche quelli dei loro genitori e, hanno scoperto che le figlie possano essere più efficaci dei figli maschi nel far cambiare i punti di vista ai loro genitori.
Perciò le conversazioni tra generazioni diverse possono essere un efficace punto di partenza per combattere gli effetti del cambiamento climatico.
Questo modello di apprendimento intergenerazionale ha quindi un duplice vantaggio: prepara i bambini per il futuro poiché stanno affrontando tutto il peso del cambiamento climatico e consente loro di contribuire a fare la differenza sul problema.
Gli scienziati e gli educatori, con questo studio, hanno affrontato il bisogno critico di riconoscere che gli aspetti sociopolitici del cambiamento climatico rendono molto difficile per le persone prendere realisticamente in considerazione i fatti e che, però, si possono sfruttare le relazioni intergenerazionali in modi che possono essere molto produttivi.
È probabile che le conversazioni sul cambiamento climatico siano state più facili a causa del livello di fiducia tra genitori e figli e questo non esiste necessariamente tra due adulti che parlano semplicemente tra di loro. Per quanto riguarda poi il fatto che le ragazze si siano rivelate più efficaci dei ragazzi può darsi che siano state più preoccupate di cominciare o che siano comunicatori migliori, in quella fascia di età rispetto ai ragazzi.
Sebbene questo documento non misuri il cambiamento comportamentale, fornisce la speranza che se possiamo promuovere questa costruzione di comunità e la costruzione di una conversazione sul cambiamento climatico, possiamo unirci e lavorare insieme su una soluzione.