Tutto è iniziato con una raccolta fondi su Facebook per sostenere le spese della multa di 50 mila euro prevista del Decreto Sicurezza voluto da Salvini. In poche ore la cifra e stata raggiunta e più il ministro degli interni annunciava giustizia forcaiola nei confronti della capitana della Sea Watch più le donazioni aumentavano fino a quando con l’arresto di Carola si è arrivati ad un milione di euro. Molto probabilmente le donazioni continueranno e questa cifra sarà già sconfessata quando leggerete questo articolo.
Poco importa la precisione della moneta raccolta, un milione è più che sufficiente per dimostrare una cosa. La rete non sempre è fatta di “odiatori” di ignoranti e webeti. La rete è lo specchio della società, basta solo organizzare la parte migliore della società e farla partecipare, coinvolgerla. Così si arriva al milione, un fatto inedito anche per la ONG Sea Watch che nelle sue donazioni online non supera i 7 mila euro per raccolta fondi.
Insomma una vicenda disumana che ha riportato più umanità di prima. Forse questa volta oltre che compattare i tifosi di Salvini è riuscita a mettere le basi per rilanciare l’alternativa non governativa ma sociale che deve opporsi quando le cose sono davvero paradossali come nel caso della Sea Watch. Mentre la nave è stata trattenuta al largo delle coste italiane, decine di barchini sbarcavano indisturbati a Lampedusa.