Finita l’estate, finita la stagione dei concerti all’aperto ed il bilancio riguardo l’offerta food all’interno dei grandi eventi musicali è sempre lo stesso: pessimo.
Cari artisti, è tempo che vi mettiate una mano sulla coscienza e veniate incontro alla nostra pazienza, alle nostre gambe in fila, al nostro intestino: non potete pensare che la vostra performance si esaursica sul palco, se volete bene ai vostri fan occupatevi dell’esperienza concerto a 360°.
Dal Compleanno di Radio Deejay al Jova Beach Party di Linate in fila (e che fila!) per comprare l’oramai moneta parallela chiamta token, che, guardacaso, avanzano sempre… e poi di nuovo in fila tra improvvisati chioschi di street food male organizzati che non fanno in tempo a scongelare pane ed hamburger e si sono inventati il panino col ghiaccio all’interno servito da ragazze e ragazzi nel panico.
Cari artisti, dopo aver pagato il biglietto, fatto 2 ore di coda per mangiare qualcosa, preso il panino al volo mentre il concerto sta per iniziare ci meritiamo anche un mal di pancia con buona pace delle aziende sanitarie locali impegnate a rendere la vita impossibile alle imprese che fanno vera ristorazione?
Un appello, prendetevi un impegno concreto per la prossima estate: impegnate le organizzazioni ad adeguare a standard europei l’offerta di somministrazione di cibo e bevande, prima o poi le persone si stuferanno di pagare biglietti, prevendite e spedizioni per farsi prendere in giro…
Grazie.