Dopo SkuolaAlunni con DSA, la scuola inizia ad accorgersi di loro. Finalmente

Qualcosa si muove nell’universo DSA. Finalmente. Gli ultimi dati diffusi dal Miur sugli alunni affetti da Disturbi Specifici dell’Apprendimento (a tutti i livelli scolastici) ci restituiscono un qu...

Qualcosa si muove nell’universo DSA. Finalmente. Gli ultimi dati diffusi dal Miur sugli alunni affetti da Disturbi Specifici dell’Apprendimento (a tutti i livelli scolastici) ci restituiscono un quadro ben diverso da quello che le statistiche ci offrivano fino a qualche anno fa. Come riporta il sito Skuola.net – in occasione della Settimana Nazionale della Dislessia (7-13 ottobre 2019), che come vedremo è la forma più diffusa di DSA – nel 2017/2018 sono state più di 435mila le diverse forme di Disturbo diagnosticate. Che si traducono nel 3,2% di alunni, sul totale degli iscritti, che ne hanno almeno uno (è possibile, infatti, che uno stesso alunno abbia più di una certificazione). Numeri che, in meno di cinque anni, sono più che raddoppiati: nel 2013/2014, infatti, le prime rilevazioni sull’argomento – figlie della legge 170/2010 che introdusse “Nuove norme in materia di disturbi specifici dell’apprendimento”, potenziando il ruolo della scuola nella loro individuazione – ci dicevano che le certificazioni erano poco più di 194mila, coprendo appena l’1,7% degli studenti. Nel 2010/2011, l’anno zero, erano ancora meno (0,7%). Tutto questo non certo perché sono peggiorate le capacità di bambini e ragazzi ma perché è cresciuta l’attenzione nei confronti del fenomeno.

La percentuale più alta di casi è alle medie

Entrando nel dettaglio dei dati, è alle scuole medie che si assiste al picco d’incidenza di DSA: nel 2017/2018 sono stati il 5,6% degli iscritti, confermando come la secondaria inferiore sia il luogo in cui questi Disturbi si mostrano appieno (già nel 2010/2011, quando si iniziò a diagnosticare queste manifestazioni a livello scolastico, qui si raggiungeva l’1,6% di DSA, ben oltre la media). Stiamo parlando di oltre 96mila casi. A seguire, troviamo le scuole elementari: 2% di DSA tra chi ha frequentato l’anno scolastico 2017/2018 (dallo 0,8% del 2010/2011): 53mila tra DSA e potenziali tali. Nel caso della primaria, però, i DSA sono diagnosticabili solo dal III anno delle elementari; nei primi due anni, si parla solo di rischio DSA. I numeri, dunque, potrebbero essere ben più elevati.

La scuola difficilmente aiuta a risolvere i Disturbi

Importante anche il dato relativo alle scuole superiori: 4,7% di DSA nel 2017/2018 (nel 2010/2011 erano lo 0,8%), che si traducono in quasi 125mila casi. Segno che, tantissimi studenti, si trascinano queste problematiche fino alla fine del percorso scolastico. Anzi, i casi incredibilmente aumentano. Anche se una spiegazione potrebbe esserci: si tratta di ragazzi che hanno iniziato le scuole quando la sensibilità verso il fenomeno DSA era ancora agli albori. Se poi mettiamo che, in assenza di una disabilità vera e propria, non è previsto un docente di sostegno per questi ragazzi ma sono gli insegnanti ‘normali’ a dover studiare un programma personalizzato, è possibile che molti non abbiano avuto un supporto adeguato. E su questo c’è ancora molto da lavorare.

DSA, un esercito di quasi 300mila alunni

Alla fine, contando pure i circa millesettecento casi di potenziali DSA (lo 0,12%, comunque in aumento) individuati nella scuola dell’infanzia – attraverso, come per I e II elementare, dei test somministrati dalle strutture sanitarie e non dalle scuole – il popolo dei DSA sfonda il muro delle 276mila unità. Ovviamente questo numero non coincide con quello dei casi complessivi di DSA presenti nella scuola italiana (oltre 435mila). Ciò è dovuto al fatto che ad alcuni alunni vengano diagnosticati più Disturbi contemporaneamente.

La mappa dei Disturbi specifici dell’apprendimento

Ma quali sono le difficoltà più diffuse tra i nostri alunni? La lettura è senza dubbio l’ostacolo principale per gli studenti di ogni ordine e grado: nell’anno scolastico 2017/2018 – tra elementari, medie e superiori – in oltre 177mila ragazzi è stata riscontrata una forma di Dislessia, un disturbo che di fatto tocca il 2,1% del totale degli iscritti nelle nostre scuole. Al secondo posto troviamo la Disortografia (il disturbo nell’utilizzare il codice linguistico) che colpisce più di 92mila alunni (l’1,1% sul totale degli studenti, circa 1 su 3 tra quelli con DSA). A seguire la Discalculia (disturbo nel calcolo matematico): quasi 87mila casi diagnosticati, l’1% della classe studentesca. A chiudere la Disgrafia (disturbo nell’imparare a scrivere): 79mila certificazioni, lo 0,9% degli alunni.

Diagnosi in netta crescita

Ma il dato più interessante è forse, come detto, la crescita esponenziale delle diagnosi. Ad esempio, dal 2013/2014 (anno delle prime rilevazioni) i casi di Dislessia sono quasi raddoppiati: da circa 94mila a 177mila (+88,7%). Ancora più elevate le quote relative agli altri Disturbi: i casi di Disortografia sono aumentati del 149,3% (da circa 37mila a 92mila), quelli di Discalculia del 160,5% (da 33mila a poco meno di 87mila), quelli di Disgrafia addirittura del 163,4% (da 30mila a 79mila). L’ulteriore conferma di come la questione DSA stia entrando sempre di più nell’elenco delle priorità della scuola italiana.

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