Company Parade è il primo romanzo di una trilogia della scrittrice e giornalista inglese Margaret Storm Jameson (Mirror in darkness il titolo originale della trilogia) tradotto da Velia Februari in libreria dal 3 ottobre (Fazi editore).
Il libro
Nel 1918, all’indomani dell’armistizio che pone fine alla grande guerra, la giovane Hervey Russell racchiude tutta la sua vita in un baule e dallo Yorkshire si trasferisce a Londra, lasciandosi alle spalle il marito e il figlio piccolo. Non ha denaro né esperienza, ma ha la forza di volontà della nonna imprenditrice e i sogni della gioventù; è forte e vulnerabile al tempo stesso, a muoverla sono la voglia di affermarsi e il desiderio di assicurare al figlio un futuro migliore. Mentre tenta di sfondare come scrittrice, di giorno lavora in un’agenzia pubblicitaria e la sera vaga per le strade della città, sola ma libera, lasciandosi deliziare da ogni particolare. Nemmeno la sofferenza al pensiero del figlio lontano riesce a oscurare l’euforia della novità e la consapevolezza di chi sta facendo la cosa giusta per sé. Hervey è una donna in un mondo di uomini: il capo David Renn, veterano solitario e disilluso; i due amici storici, ex soldati che hanno in mente di dare vita a un nuovo giornale; e poi scrittori presuntuosi, intellettuali salottieri e spregiudicati uomini d’affari. Anche il marito, ogni tanto, torna a fare capolino, mentre l’amante vuole portarla con sé in America.
Un meraviglioso affresco dell’ambiente culturale del tempo, con tutto il brio e l’effervescenza del mondo editoriale e pubblicitario londinese, si amalgama a un lucido spaccato della vita quotidiana dell’epoca, segnata dallo spaesamento e dalla frustrazione dei reduci e dei giovani lavoratori. In primo piano, però, ci sono la storia di una giovane protagonista coraggiosa e l’evoluzione delle conquiste femminili che hanno cambiato per sempre la vita delle donne.
Per la prima volta nelle librerie italiane,Company Parade è il capitolo iniziale della trilogia Lo specchio nel buio, opera avvincente e raffinata considerata un manifesto dell’emancipazione femminile.
La mia lettura
Avendo letto Rebecca West viene spontaneo cercare similitudini tra le due scrittrici che invece scopro essere state non proprio in sintonia. Di certo le accomuna il carattere risoluto, la verve, il raccontare esperienze private in modo da farle esperienze di tutti.
Nel caso di Margaret Storm Jameson l’ambizione è stata quella di volersi costituire come testimone oculare delle trasformazioni politiche e sociali dell’Europa del XX Secolo.
Hervey Russell, la protagonista di Compay Parade e gli altri personaggi del romanzo sono “voci politiche “ che con le loro contraddizioni mostrano il disorientamento sociale per le conseguenze della Prima Guerra Mondiale, conseguenze di tipo economico ma anche di costumi, antopologiche.
Opinione comune, tra chi ha letto il romanzo, è che colpisce per la modernità e in effetti l’autrice riesce ad andare ben oltre i confini del cosiddetto “alto modernismo” inglese, il contesto sociale di Company Parade, è perfettamente allineato con quelle che erano le “marche caratterizzanti” della rivoluzione epistemologica, della rapida industrializzazione e della nuova percezione del mondo e dell’uomo in quel momento.
Ciò che troviamo nelle vicende di Hervey Russell è quel nuovo modo di vivere il senso comune, il romanzo comincia subito dopo l’armistizio, è il 1918 e la Guerra Mondiale ha finito per logorare tutto il sistema di valori, compreso l’individualismo ottocentesco.
Non deve sorprendere se si realizza una buona intensità emozionale tra lettrici ed autrice, in Company Parade è centrale l’interesse per la sfera psicologica e il punto di vista femminile sulla storia che domina sullo sviluppo stesso del plot ma la storia è indirizzata verso una sorta di “moment of truth” che presuppone il superamento della sfera personale e di genere per confluire verso una dimensione più generale.
Company Parade è uscito nel 1934, è ambientato sedici anni prima ma sappiamo che già sul finire del 1800 si pubblicavano periodici come The Yellow Book , caratterizzato dal grande eclettismo culturale dei testi spesso accompagnati da illustrazioni con protagonista la cosiddetta New Woman dal carattere indipendente, colta e libera (come non pensare all’autrice?).
Mi piace figurarmela Margaret Storm Jameson nel suo momento di esordio, era un periodo in cui la questione femminile diventava topos ricorrente nei romanzi e nei racconti e la concorrenza letteraria si faceva pressante…
Bello questo suo sforzarsi di esplorare i limiti posti alla capacità della gente comune di impadronirsi della propria vita, attuale la continua tensione tra desiderio di libertà ed esplorazione del rapporto tra i sessi.
Ne incoraggio dunque la lettura anche ad un pubblico maschile proprio per il modo in cui viene affrontato il conflitto di genere, il desiderio di superare – almeno nella fiction – le barriere dettate dalle convenzioni, modernissimi sono i sentimenti di Hervey che si intrecciano alla sessualità pura facendo emergere il desiderio femminile.
Divertono infine, il mondo della pubblicità e gli ambienti letterari descritti, tra birre e discussioni accese sui gusti dei consumatori e delle consumatrici Hervey e gli altri potrebbero essere i nonni dei protagonisti di Mad Man.
Company Parade – Margaret Storm Jameson – Fazi editore