Proverbio del 29 luglio La gentilezza vince la forza
Numero del giorno: 0,6 Aumento % retribuzioni a giugno secondo Istat
Poiché si avvicina il momento in cui ci dovremo salutare perché il Cronicario andrà in vacanza, è giusto concedersi un po’ di letteratura d’evasione, visto che oltre al caldo c’è un preoccupante livello di cose serie nell’aria.
Perciò nulla di meglio che un po’ di sana fatuità, che per fortuna i nostri geniali governati ci concedono a larghe maniche, essendo naturalmente prodighi. Specie a debito.
Lo spunto me l’ha gentilmente fornito non solo quale ministro che ha resuscitato una delle figure leggendarie dell’incensante (e incessante) attività decretizia recente, che come la Fenice, risorge ogni tanto dalle ceneri, per reinfilarcisi subito dopo: il bonus bici.
Lo so, anche voi ci siete cascati e vi siete sbrigati a comprare una bici o un monopattino, felici di investire in un mezzo ecologico perché il governo vi aveva detto – era di maggio – che vi avrebbe restituito un tot di soldi.
Addirittura ci hanno detto che i 120 milioni, poi divenuti 210, sarebbero bastati per tutti, quando sul sito del ministero sta scritto a chiare lettere che il bonus sarebbe stato erogato finchè c’erano soldi. Che vuol dire, considerando un bonus di 500 euri a testa, 420.000 ciclisti su qualche decina di milioni potenziali, considerando anche i nonni che regalano la bici al nipote minorenne e si fanno rilasciare la fattura a nome loro. E ciò malgrado avete conservato la fattura, fatto lo Spid, che sarebbe l’identità digitale, e adesso non state più nella pelle, pronti a fare click per spuntare il bonus.
Sisì, credeteci. Oggi il politico comesichiama ha detto che il “bonus bici è pronto a decollare”. Il 6 agosto “ci sarà un passaggio in Conferenza Stato Regioni, e poi sarà fatto”. Tutto sarà pronto, a quanto pare, per la settimana di Ferragosto. E il 16 finiranno i soldi.
A domani.