Proverbio del 14 luglio Chi ha buona fama non ha bisogno di uno scranno
Numero del giorno: 12,4 Incremento % produzione industriale a maggio nell’Ue
Leggo ammirato che nei primi sei mesi del 2020 il surplus commerciale della Cina verso gli Usa, dopo un bienni di dazi e guerre commerciali è stato di 168 miliardi: addirittura 8 miliardi in meno rispetto ai 176 del primo semestre 2019. Un’enormità vero? Parliamo di un meno 4%, per giunta in mezzo a una pandemia. Un crollo rovinoso, proprio.
D’altronde ai tempi nostri, che sono quelli di San Zione, santo protettore dei sovranisti rancorosi con scappellamento protezionista, non poteva che andare così: il pericolo giallo è stato finalmente debellato e l’eroico combattete armato di dazi ha finalmente riportato alla normalità l’interscambio col nemico che ruba la nostra ricchezza in cambio della sua paccottiglia.
Chiaro che i cinesi abbiano imparato la lezione. Infatti è di oggi (o di ieri, boh) la notizia che Pechino ha deciso anche lei di rivolgere preci accorate a San Zione contro la cattivissima Lockheed Martin, che addirittura ha venduto armi a Taiwan. Proprio a casa loro, capito che roba?
Ma non vi dovete preoccupare. Di fronte all’ondata mistica della leggenda di San Zione, che travolge la nostra epoca secolarizzata, abbiamo subito trovato una risposta all’altezza. Loro pregano San Zione? Noi mettiamo in campo il nostro Re Voca.
Non state a farvi fuorviare dai soliti pennivendoli che mischiano le carte. Dietro l’affaire Aspi o come si chiama c’è molto più che una questione di ponti e autostrade. C’è in gioco nientemeno che l’affermarsi del potere temporale del Re, del Sovrano o come si chiama, rievocato a suon di Re voca.
Deliri neo-medievali dite? Magari.
A domani.