E(li's)booksDa oggi in libreria Quori cuadrati di Alessandro Turati. L’ho letto in anteprima!

Ceci n'est pas un roman

Da oggi in libreria Quori cuadrati di Alessandro Turati. L’ho letto in anteprima per voi!

Il libro

Le vite si costruiscono sugli errori. E Uno Marković, di padre serbo e madre italiana, lo sa. Gli basterebbe soltanto riconoscerne uno, quello fondativo.

Poi conosce una ragazza e gli sembra che a quell’errore si possa rimediare. Personaggi e situazioni si caricano di nonsense, ci si chiede se siano reali o frutto di una percezione mutata. Tutto si fa allegoria di un senso di vuoto, puntellato da situazioni e bizzarri tentativi di colmarlo.

La mia lettura

Quori cuadrati è il primo libro che leggo di Alessandro Turati e sono rimasta decisamente colpita.

I miei gusti in fatto di scrittura, stili, temi, variano molto, di sicuro sono affascinata dagli autori che raccontano una storia la cui comprensione è del tutto soggettiva e arbitraria, secondo me è quello che ha fatto Alessandro Turati con Quori cuadrati.

Cosa mi è piaciuto soprattutto? La derealizzazione del mondo del protagonista, da lettrice non ho sentito la necessità di un’associazione autore-testo, mi sono sentita lettrice-ascoltatrice-spettatrice, mi sono emancipata dalle intenzioni dell’autore quindi mi sono goduta il testo.

Rincasando, entro per curiosità in un negozio specializzato in cibo quadrato. L’insegna non descrive altro. Ho un po’ di nausea. La commessa è triangolare e mi mostra un paio di qualità. Mi racconta che da piccola voleva diventare un passaggio a livello ma non le è stato concesso: da lì in poi cova rancore verso l’umanità, ma non troppo. Mi espone il suo concetto di libertà, dove tempo e spazio non esistono. […] Mi ascolta facendo una faccia che sembra volere schiaffi. Gliene do.”

Leggere questo passo di Quori cuadrati è stato come guardare l’opera di un cubista, è come osservare una scena che viene “decostruita” in cui il significato letterale e il significato figurativo mostrano una realtà non “addomesticabile”, il mondo di Alessandro Turati è un mondo “alternativo” con grandi potenzialità narrative.

Alessandro Turati in Quori cuadrati emerge appieno con la sua brillante abilità narrativa e compositiva:

Indossa un lungo vestito nero. È un insieme di ossa gettate nel mondo: le si contano le vertebre. I gomiti, per esempio, sembrano cerniere. La testa è sottile. I capelli superano l’ombelico. Ha occhi lavagna e piccoli come quelli dei cinghiali e sopracciglia che stuzzicano le tempie. «Il pranzo e la cena sono gli unici momenti della giornata per usare le posate» dice, stanca di essere osservata.”

Quori cuadrati crea una forma di alienazione che mi riporta al concetto sklovskijano di straniamento, il significato di quello che si legge rimane spesso irrisolto e questo esaspera e seduce.

In questa narrazione dove è complicato giungere ad una sola versione dei fatti, emerge l’amore che è pervaso da un malessere viscerale, da un forte senso di smarrimento e di perdita:

“Ci baciamo in profondità e con cattiveria.

Più eccediamo più mi rendo conto che soffrirò nel perderla, perché questo mi sembra il destino: vivere un breve periodo insieme e quindi esplodere.

Alcuni legami si snasano: covano l’incendio.

L’amore che va per eccessi s’infrange prima o poi con l’antitesi.

Poi lo dice lei: «Ti Amo».”

C’è un momento in cui Alessandro Turati mi ha dato l’impressione di parlare direttamente a me che leggevo, a quel punto mi è stata chiara una cosa di questo strampalato romanzo: la scrittura viene prima della voce dell’autore, prima del pensiero, non c’è un senso ultimo da “desecretare”:

“Nella vita faccio terra bruciata, vuoto intorno, cerco lo scontro e allontano chiunque.

La scrittura è un’attività solitaria.

Dette queste due, è probabile che il mio desiderio principe, inconsciamente, sia la scrittura, non l’amore.

Eppure, il dolore di alcune conclusioni è devastante.”

Scrittura e linguaggio come forma di resistenza:

“Ho perso diciassette chili in undici mesi senza una vera dieta, semplicemente pensando ad altro: alle cose che non posso cambiare.”

Non so se Quori cuadrati può fare a tutti lo stesso effetto che ha fatto a me, di sicuro è una lettura per chi ama restare in equilibrio sulle trame, per chi vuole crogiolarsi nella caricatura di una realtà che si avvicina paurosamente a ciò che poi si dimostra vero.

Io dico bravo Alessandro Turati.

QUORI CUADRATI di Alessandro Turati – Neo edizioni

176 pagine – 14 euro