Il Libro
Ci sono opere d’arte, anche celebri, che devono molto alle figure femminili che vi compaiono. Eppure, sorprendentemente, molte di quelle donne, ragazze, a volte bambine, non hanno identità, a volte neanche un nome. Lauretta Colonnelli – con un lungo lavoro di indagine – è andata alla ricerca di quelle donne, di epoche diverse, e ne ha ricostruito le vicende biografiche, il rapporto con l’artista, le ragioni e i segreti della loro presenza, riportando alla luce storie di amore e complicità ma anche casi di violenza e di negazione. Un atto di giustizia e di attenzione per quelle muse indispensabili eppure dimenticate.
La mia lettura
Le Muse Nascoste è una raccolta illustrata di racconti, i racconti delle vite di donne che ci è capitato di vedere molte volte sui libri, incorniciate ed esposte nei musei di tutto il mondo eppure perennemente in ombra perché a catturare l’attenzione è sempre, inevitabilmente, l’artista che le ha ritratte.
Lauretta Colonnelli ce le presenta e lo fa come se stesse parlando di persone da lei incontrate, le mostra in tutta la loro umanità e una volta scoperte queste donne vien voglia di saperne ancora un po’.
Io ho letto con particolare interesse “Eros e noia”, siamo a pagina 27 e in questo caso Le muse nascoste riguardano Balthus e le sue bambine, la testimonianza è quella di Michelina Terreri.
“Ero una bambina che stava per diventare adolescente. Ho vissuto accanto a Balthus questo momento. Guardavo i disegni in cui lui mi ritraeva, vi scoprivo il mio corpo che cambiava, non capivo bene quello che il pittore voleva rappresentare. Quando guardo quei fogli, oggi che sono adulta, vedo delle pose con una grande carica sensuale. Mi succede, quando vado alle mostre di Balthus, di incontrare persone che mi riconoscono. A volte sono lusingata, penso che sarò immortale. A volte invece mi fanno domande morbose, mi guardano in modo strano, disapprovano l’erotismo un po’ particolare delle opere “.
E’ il 1999 quando Michelina Terreri racconta queste cose, lei è solo una delle tante bambine che l’artista dipinse, nei suoi quadri possiamo ammirare Natalie de Noailles, Sabine, Katia, quest’ultima penso sia quella più nota, è la bambina con la gonna rossa, il suo ritratto più famoso è stato spesso usato per copertine di romanzi. Dalle parole di Michelina (sorella minore di Katia) si coglie ammirazione per l’artista, orgoglio di far parte di un qualcosa che capiva essere straordinario, è chiaro che non aveva motivo di pensare che stesse facendo qualcosa di inappropriato, quello che Balthus voleva cogliere erano gli sguardi, i gesti, l’anima di quelle piccole donne che in fondo si assomigliavano tutte.
Altra musa che mi ha affascinato è “La moglie mela” cioè Hortense Fiquet la moglie di Paul Cézanne che passò la vita a posare per il marito, muta, distaccata dal mondo, si esercitò a rimanere immobile, a scomparire a beneficio dell’arte di quell’uomo che l’ha ritratta continuamente, ossessivamente. La povera Hortense ha sempre un’aria triste, severa, non traspare alcun sentimento da quei ritratti, non amore, non passione, nulla di nulla nonostante siano stati una coppia molto affiatata per ben 37 anni.
Perché Cézanne chiedeva a Hortense di essere una mela? Perché il pittore aveva una sua teoria di base, sosteneva che ci fossero tre forme geometriche elementari, per lui le mele con la loro rotondità e simmetria rappresentavano una forma meravigliosa a cui ispirarsi.
E poi c’è la musa del Ghirlandaio, sua madre, Lucrezia Tornabuoni e c’è la “Casa Quadro” di Gabriele Münter e suo marito Vasilij Vasil’evič Kandinskij, Gabriele era a sua volta una pittrice! C’è la misteriosa bellissima “Donna del bar” Josephine Nivison pittrice che soffrì moltissimo del fatto che la sua arte, il suo ruolo di artista sparivano completamente al cospetto del marito, Hopper, il quale non accettava che sua moglie potesse avere le sue stesse aspirazioni. Jo, così la chiamavano, sposando Hopper finì per sentirsi esclusa da tutto addirittura cominciò uno sciopero della fame contro il marito: “Non vuole che io abbia nessuna scintilla, nessun impulso o come diavolo si chiama; sempre debole, immatura, insignificante”.
E ancora Alma Mahler, che ammaliò Oskar Kokoscha, la Medusa di Bernini che era la sua amante, Costanza Bonarelli.
Il volume illustrato è molto bello, Lauretta Colonnelli ci fa appassionare alle tante storie che racconta, ci regala approfondimenti sull’arte dei più grandi artisti del mondo e soprattutto ce li presenta nella loro intimità, li guardiamo da una diversa prospettiva, con gli occhi delle loro Muse nascoste e ci sembra, a volte, di non riconoscerli così, giù dai loro piedistalli.
Le Muse nascoste di Lauretta Colonnelli – Giunti editore
PP 240 – Prezzo: € 29,00 illustrato, bellissimo!!!!