Il libro
Mai Stati così Uniti è un libro divertente e capace di raccontare le differenze più profonde tra Italia e Stati Uniti, viste da un osservatorio speciale: la coppia. Simona si innamora dell’America molto presto, a New York, dove è corrispondente per una rivista italiana, conosce Dan, se ne innamora e la vita americana comincia per davvero. Dopo un mese esatto dal giorno del loro matrimonio, Donald Trump vince le elezioni e Simona apre gli occhi su una realtà che così perfetta non è. La sua tecnica per sopravvivere? Incolpare il marito di tutto quello che non va negli Stati Uniti …
La mia lettura
Mai Stati così Uniti di Simona Siri è un libro che ho letto con molto piacere, non solo perché ha una scrittura brillante, accattivante, ma anche perché come lei sono una “political junkie” con il pallino per la politica americana e perchè abbiamo un’altra cosa in comune, più personale, l’esperienza con una malattia importante … mettiamola così, era praticamente scontato che questo libro mi piacesse!
Cosa mi ha colpito maggiormente? Il fatto che di uno stesso argomento ci viene riferito il punto di vista di Simona e poi quello di suo marito Dan, è come confrontarsi con entrambi su temi comuni che poi sono quelli che danno origine a molti stereotipi: relazioni, cibo, sanità, politica, famiglia, con il doppio sguardo Italia vs USA.
Il racconto comincia nel 2016, Simona si sta preparando ad andare con Dan ad un party proprio la notte in cui si aspettavano i risultati delle elezioni e tutti i sondaggi ci avevano illuso che a vincere sarebbe stata una donna, la prima per la Casa Bianca: Hillary Clinton. Simona era entusiasta all’idea di trovarsi a vivere a New York, negli Stati Uniti, in un momento così, aspettava la svolta epocale, come molti in tutto il mondo e invece …
Dicevo che Simona e Dan in Mai Stati così Uniti affrontano vari argomenti, ad esempio parlando di sanità raccontano:
“Meno di una settimana dopo aver scoperto di avere un tumore al seno, ero su un aereo direzione Milano. La decisione di tornare a curarmi in Italia era obbligata: non avendo un’assicurazione sanitaria negli USA, non mi sarei potuta permettere le cure […] Non solo, non essendo cittadina americana e non avendo la Green card non potevo neanche usufruire di Medicaid, il programma di assicurazione per le fasce più indigenti della popolazione, e nemmeno essere coperta sotto una delle opzioni private offerte da Obamacare, la legge fatta passare da Obama nel marzo del 2010, che ha ampliato l’eleggibilità di Medicaid”.
Questo è un aspetto che ha sempre terrorizzato anche me, stare male negli Stati Uniti! Nel 2009 ero a Washington DC durante una manifestazione di fronte al Campidoglio con un cartello che diceva “Health Care for America Now”, avevo la gastroenterite e nonostante avessi una assicurazione fatta per quel viaggio, per il terrore di andare in ospedale e non avere abbastanza soldi per la prestazione sono andata in un supermercato e ho comprato farmaci da banco per curarmi da sola …
“ La sanità americana costa dalle tre alle cinque volte di più della sanità di un qualunque paese occidentale.”
Un diabetico negli USA spende circa 5.705 dollari all’anno per comprare l’insulina per esempio.
Per noi italiani, che comunque ci lamentiamo del nostro sistema sanitario, certe cose sono assolutamente inconcepibili, Dan però ha faticato a comprendere il punto di vista di Simona:
“Non c’è niente di più irritante dell’abitudine che ha Simona di parlare male dell’America e degli americani. […] Come fai a sopportare questo sistema atroce? Mi chiede ogni volta che dobbiamo pagare delle spese mediche o gestire una situazione spiacevole con un dottore”.
E’ molto interessante il punto di vista di Dan che ci fa comprendere quanto gli americani siano legati ai loro sistemi, giusti o sbagliati, di quanto campanilismo c‘è dietro il non voler valutare altro, il non voler neppure guardare oltre i propri confini. Ci ricorda anche una cosa importante, la proposta di Obama in verità era già stata un programma del repubblicano Mitt Romney quando era governatore del Massachusetts per cui l’opposizione dei repubblicani all’Obamacare è incomprensibile se non la leggiamo in un’ottica legata alla politica, al mercato, all’individualismo degli americani in generale.
Altro tema che affrontano è quello del modo che hanno gli americani di gestire le finanze personali. Racconta Simona che mediamente negli USA ogni persona ha 3,1 carte di credito, su 182 milioni di adulti con carta di credito, circa 70 milioni non sono in grado di ripagare i loro debiti a fine mese eppure tutti continuano a comprare. E’ tutto un .. Black Friday, Cyber Monday, end of the year, end of the season, flash sale Thursday ecc ecc la cultura del buon affare, la cultura del coupon o dell’omaggio, qualunque cosa sia.
E poi la genitorialità vissuta in età matura, a New York è normale decidere di avere un figlio a 50 anni, per noi italiani, nonostante sia una cosa oramai sempre più comune, rimane comunque un pregiudizio culturale che fatichiamo a superare.
Mi è piaciuta molto anche l’analisi di un tema oggi sempre più importante: la comunicazione, il “politicamente corretto” e l’attenzione verso le minoranze, ricordano il caso dell’orribile spot di Alitalia con un attore che ricorrendo al blackface interpretava Barack Obama, inconcepibile per gli americani, offensivo!.
Stasera Simona e Dan saranno su Instagram in diretta, sono passati quattro anni, siamo di nuovo al punto di partenza! Le elezioni del 2020 però verranno vissute dalla coppia in modo diverso, ora hanno una bella bambina, Ella Mae e al posto di Hillary Clinton c’è un uomo, Joe Biden, io non vedo l’ora di ascoltarli!
Intanto posso suggerirvi di comprare il libro!
Mai Stati così Uniti. Cosa ho capito dell’America litigando con mio marito americano
Editore: TEA Pagine: 304, Brossura € 14,25 su IBS