Cresciuta all’ombra di un credito disordinato e insieme pianificato, dicono che la Cina adesso abbia deciso di mettere un freno al suo fiorente settore bancario ombra, che tante preoccupazioni ha suscitato, arrivando a misurare fino al 60 per cento del pil. Che la Cina abbia deciso di mettere ordine nel suo disordine, suscita una certa letizia nel mondo, che associa questa assennatezza al ruolo di crescente importanza globale della potenza emergente che condurrà il paese – e questo è l’auspicio – a convertire la sua moneta. Ossia a una piccola rivoluzione finanziaria. Una conversione – che da fatto tecnico diviene squisitamente politico – con la quale la Cina celebra la sua adesione alla religione del Secolo. Per uno squisito paradosso, le prime luci del capitalismo, regolato e internazionalista, iniziano a dissipare l’ombra del capitalismo di stato cinese, proprio mentre nel resto del mondo sembra accada il contrario. La Cina, forse, un giorno vedrà la luce. Il resto del mondo chissà.
18 Dicembre 2020