E(li's)booksLa Corea di Kim di Stefano Felician Beccari

La lotta al Corona virus è stata un successo sfavillante. Parola di Kim Jong-un

Il libro

Prefazione di Franco Frattini

La Corea del Nord evoca l’immagine di un paese fuori dalla storia, governato da un dittatore lunatico e omicida. Nel migliore dei casi quello di Kim Jong-un viene descritto come un regime eccentrico, feroce e cupo nel suo remoto grigiore totalitario. Ma è davvero così? O non è possibile un esame più lucido della realtà coreana? Come mai, d’altronde, le più grandi potenze mondiali sembrano prendere tanto sul serio questo staterello circondato da Cina e Giappone?

Questo libro intende rispondere alle molte domande suscitate dalla Repubblica popolare della dinastia Kim, ripercorrendo la storia della penisola coreana, divisa tra un Sud democratico e “occidentale” e un Nord additato come una delle maggiori minacce per la sicurezza globale. Per decifrarne le diverse sfaccettature si è deciso di tralasciare la retorica dell’indignazione puntando su una riflessione capace di offrire un quadro completo su storia, geopolitica, avanzamento nucleare, diritti umani e relazioni internazionali di uno dei paesi più enigmatici, chiusi e sconosciuti del mondo: la Corea di Kim.

La mia lettura

Lo scorso anno ho intervistato Carla Vitantonio, italiana che ha vissuto alcuni anni a Pyongyang e ha raccontato la sua esperienza in un bel libro: Pyongyang Blues (add edizioni). Il racconto di Carla mi ha lasciato una gran voglia di capire meglio la Corea e non solo la Corea di Kim, quella del Nord, ma anche la Corea del Sud di cui poco si parla o almeno non abbastanza.

Stefano Felician Beccari (curiosa coincidenza … mio marito si chiama Beccari!) ha fatto un lavoro eccellente con la Corea di Kim, in poco più di 200 pagine è riuscito a raccontare le due Coree partendo dagli eventi storici che hanno portato alla divisione e arrivando a spiegare come in un territorio così piccolo si siano potute sviluppare due società tanto differenti.

Val la pena ricordare che fino alla Seconda Guerra Mondiale la Penisola Coreana era un unico territorio, la separazione è avvenuta dopo, dunque bisogna distinguere due periodi, come suggerisce l’autore: quello che va dal 1897 al 1910 ed è il periodo pre-coloniale quando la Corea era una sola e soprattutto era indipendente e quello successivo, che va dal 1919 al 1945 quando viene annessa all’impero giapponese. Gli eventi più importanti però sono da ricercare nel periodo post bellico quando tra il 1950 e il 1953 si assistette ad una guerra fratricida, la Guerra di Corea, il sangue versato alimenterà il terreno volto a consolidare i due Stati indipendenti che conosciamo oggi anche se, spiega Felician Beccari, la “Fase contemporanea” è quella che ha avuto origine a partire dal 1993.

L’idea che mi sono fatta delle due Coree è che vivono saldamente ancorate alla loro storia, è come se si crogiolassero nel passato, incapaci di guardare davvero avanti.

“Corea del Sud e Corea del Nord sono ancora in guerra: non è mai stato consluso un trattato di pace fra le due parti, ma solo un armistizio, che per di più non è stato sottoscritto dalla Corea del Sud ed è stato ricusato dalla Corea del Nord nel 2013”.

“La Corea di Kim” è un testo in cui non trovano spazio giudizi, ipotesi, valutazioni, è una analisi geopolitica in grado di fornire gli strumenti per comprendere meglio un Paese avvolto sempre da una sorta di mistero e non mi riferisco solo alla Corea del Nord, anche la Corea del Sud rappresenta, nell’immaginario collettivo, un mondo difficile da “catalogare”, da inquadrare.

Le differenze evidenti fra le due Coree sono facilmente riscontrabili osservando alcuni semplici dati: numero di abitanti, 25 milioni al Nord e 51 al Sud; aspettativa di vita: 71 anni appena al Nord e 82 al Sud; reddito pro capite: 1700 dollari l’anno per il Nord contro i 40.000 annui del Sud e… se si guardano le foto satellitari notturne al Sud appaiono chiare le luci pulsanti  di vita di Seul mentre il Nord rimane avvolto dall’oscurità, salvo un flebile chiarore su Pyongyang.

Ma che paese è la Corea del Nord? Un inferno? Se si pensa a Kim Jong-un e alla sua famiglia verrebbe da rispondere si, al potere dal 2011, la sua ascesa è stata velocissima, Stefano Felician Beccari traccia un ritratto di questo giovane uomo che, nonostante la formazione di stampo occidentale (ha studiato in Svizzera), si è trasformato in meno di un anno nel despota sanguinario che riempie ciclicamente le pagine dei giornali di tutto il mondo.

Quanto bisogna temere la Corea di Kim? Considerata la sua personalità verrebbe da pensare che rappresenta un pericolo serio e poco prevedibile. Con l’elezione di Trump nel 2016 le cose sono decisamente peggiorate dal momento che il tycoon sembrava prendere sottogamba la pericolosità di quest’uomo, poi nel 2019 ricordiamo tutti il famoso incontro dei due sul confine intracoreano con strette di mano e una apparente “tregua” e abbiamo tirato un sospiro di sollievo visto che Kim è un dittatore con un discreto arsenale nucleare e molto poco self-control.

Chi immagina la Corea del Nord come uno stato intriso di una ideologia leninista d’annata sbaglia, Felician Beccari spiega in modo chiaro i capisaldi della dittatura di Kim Jong-un:

La Juche: cioè l’autosufficienza volta ad esaltare il nazionalismo;

Il Songun: la dottrina del Songun è il cosiddetto principio del  “military first”, l’esercito è fondamentale per garantire la leadership del dittatore;

Il Byungiin: la terza “ideologia” del regime, è un approccio duale, economico e militare.

E la Corea del Sud? Purtroppo rimane sofferente a causa di un contesto tutt’altro che stabile, Seul può essere considerata una capitale moderna e occidentalizzata, molto avanti nel settore tecnologico, nella ricerca. A Seul si può assistere alla perfetta fusione tra tradizione e modernità, è la città di Samsung ed LG, dei grattacieli, è una smart-city a tutti gli effetti.

In questa difficile situazione con la pandemia che minaccia anche le due Coree, abbiamo assistito ad alcuni scambi vivaci tra Kang Kyung-wha, la ministra degli Esteri sudcoreana e Kim Yo-jong la temuta sorella di Kim Jong-un, quest’ultima ha minacciato la prima per aver dichiarato che i sudcoreani si sono rifiutati di cooperare per arginare la diffusione del Covid:

“Non dimenticheremo mai le sue parole e potrebbe dover pagare un caro prezzo”.

E questo fa capire che tipo di rapporti intercorrono tra i due Stati.

La Corea del Sud è il paese di Han Kang, del compianto Kim Ki-duk, di Bong Joon-ho! Io ho una autentica passione per la letteratura e il cinema sudcoreano e questo libro mi ha consentito di approfondire la storia di un paese dalle mille sfaccettature, lo consiglio agli appassionati di geopolitica (come me), agli appassionati di storia, lo consiglio a tutti, perché, di fatto, è scritto con un linguaggio immediato e grazie all’attenta e accurata bibliografia, alle note e alle tavole in appendice, si trovano mille altri spunti per ulteriori approfondimenti perché come diceva qualcuno … “La istoria è la maestra delle azioni nostre” (sapete a chi mi riferisco vero????).

La Corea di Kim. Geopolitica e storia di una penisola contesa, di Stefano Felician Beccari

Salerno editrice

Pp 236 € 12,99