E(li's)booksL’ ultima estate di André Aciman. Anteprima

«Una scrittura ardita, profonda, esaltante, brutale, tenera, generosa»–Nicole Krauss

Oggi esce L’ultima estate di André Aciman, recensione in anteprima.

Il libro

Sud Italia, un’estate sulla Costiera amalfitana. A causa di un guasto alla loro imbarcazione, un gruppo di giovani americani si ritrova a soggiornare in un hotel frequentato da attempati turisti poco inclini al divertimento. Lì conoscono Raúl, personaggio riservato e imperscrutabile, sempre seduto in disparte con il suo taccuino. Finché un giorno si avvicina al loro tavolo: accortosi che Mark soffre visibilmente a una spalla, gli posa una mano sul punto dolorante, alleviandone il fastidio. Non contento, procede rivelando dettagli personali, anzi intimi, su tutti i presenti, informazioni che nessuno avrebbe mai potuto conoscere… Per vincere la diffidenza dei giovani, spiazzati dalle sue scomode verità, decanta loro le meraviglie della zona: una zona che frequenta d’estate fin da quando era bambino, piena di risonanze legate al mondo della mitologia, come i Lugentes Campi, i campi del pianto, dove gli amanti infelici errano ricordando le loro pene d’amore. L’unica del gruppo che non sembra lasciarsi ammaliare dal suo fascino e dalla sua retorica è Margot, che Raúl inizialmente aveva chiamato con quello che secondo lui doveva essere il suo vero nome di battesimo, Maria. Ma con il passare delle ore e dei giorni, dopo un pranzo condiviso e lunghe camminate sulla spiaggia, Margot comincia a fidarsi di lui, ad aprirsi… E Raúl la condurrà in un viaggio indietro nel tempo, verso un passato che li lega molto da vicino. Prenderà corpo una storia d’amore e di mistero, nel segno di quella delicata profondità nel raccontare i sentimenti che è un marchio inconfondibile di André Aciman.

La mia lettura

L’amore è uno scampolo mortale di immortalità”, voglio citare Fernando Pessoa per introdurre le mie impressioni sull’ultimo romanzo di André Aciman (stasera alle 18.00  l’autore sarà in diretta su Facebook in un incontro organizzato da IlLibraio), il cuore della storia è l’amore che sopravvive alla vita e la vita che anche quando si protrae all’infinito è comunque precaria perché senza la persona amata perde di significato.

Come si può sopportare l’insicurezza che si prova di fronte al senso dell’esistenza? Vi ricordate il mito di Eos e Titone? Anche Aciman in L’ultima estate riflette sulla condizione umana “finita” e sembra ricordarci che non basta diventare degli dèi, quindi uomini e donne idealizzati, che vanno oltre la vita terrena, per riconciliarsi con la caducità che è parte della nostra natura.

Non siamo più chi eravamo un tempo, ma magari quella persona non è morta, ha continuato la sua vita all’ombra della nostra, e così possiamo dire che la nostra vita trabocca di io ombra che continuiamo a tirarci per il braccio e a farci cenni in ogni possibile direzione anche mentre viviamo la nostra vita – ma ve li immaginate tutti quegli io che schiamazzano per avere il diritto di parola, un tempo per sé, una vita per sé, se solo li ascoltassimo e fossimo disposti a concedergli ciò che chiedono!”

Quanto fa riflettere quello che scrive Aciman? Per noi buddisti c’è il saṃsāra, il ciclo della vita, ma l’autore fa riferimento anche ad altro secondo me, alla personalità più profonda che è dentro di noi, al vero io che deve adeguarsi di continuo alle regole dell’esistenza e non riesce a manifestarsi mai appieno, Uno nessuno centomila noi.

L’importante non è sapere che c’è, c’è stato o ci potrebbe essere un altro me stesso da qualche parte. Ciò che conta, amici miei, è stabilire un contatto. Trovare connessioni. La cosa più difficile della terra”.

Aciman ci costringe all’introspezione e sembra suggerire che l’incompiutezza è la condizione essenziale per mutare in eterno qualcosa di finito e caduco.

Una lettura al tempo stesso semplice e complessa. Semplice perché la prosa di Aciman non indugia in inutili barocchismi, complessa perché il peso di questa storia si fa sentire, una volta arrivati in fondo ci si accorge che l’autore ha seminato le sue parole dentro di noi e il risultato sono i pensieri che germogliano e non si può evitare di annaffiarli, alimentarli, ci sarà chi sceglierà di scappare e chi di tanto in tanto ripenserà a Raul, riaprirà il libro una, due, tre volte e lo lascerà lì, a portata di mano, sulla libreria come un promemoria.“Non omnis moriar

L’ ultima estate di André Aciman

Editore:Guanda

Traduzione di Valeria Bastia

In commercio dal: 25 febbraio 2021

Pagine:160 p., Brossura € 16,00

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