Consiglio di oggi:
IL MOSTRUOSO FEMMINILE di Jude Ellison Sady Doyle tradotto in italiano da Laura Fantoni e pubblicato daTlon.
Il libro
Il mostruoso femminile è un saggio sulla natura selvaggia della femminilità, che viaggia tra mito e letteratura, cronaca nera e cinema horror, mostrando la primordiale paura che il patriarcato nutre da sempre nei confronti delle donne. Da “L’esorcista” alla dea babilonese Tiamat, dalla biblica Lilith a “Giovani streghe”, attraversano leggende e vite dimenticate, Jude Ellison S. Doyle compie un viaggio alla scoperta dell’oscura potenza delle donne, rivendicando l’orrore come forza creatrice, capace di rompere le catene millenarie dell’oppressione patriarcale.
La mia lettura
Un saggio, Il mostruoso femminile, che affronta con ritmo e tono specialistico le rappresentazioni che letteratura, cinema, tradizione mitologica, cronaca, hanno dato della “mostruosità femminile”.
Jude Ellison Sady Doyle punta a sottolineare quanto di tutte le storie che hanno contribuito ad alimentare “il mostruoso femminile” sia in realtà frutto di leggende metropolitane, vero e falso sono un tutt’uno o quasi e la misoginia storicamente radicata ha consolidato un sentire popolare che dubitava e continua a dubitare dell’estro, dell’esuberanza, dell’intelligenza delle donne.
Leggere Il mostruoso femminile mi ha letteralmente fomentata (non che ne avessi bisogno visto che vivo e lavoro in un ambiente spiccatamente maschilista quindi fermento rabbia quotidianamente), la storia di noi donne è da sempre ombra di un’altra storia, quella degli uomini.
“La parola patriarcato viene sbandierata troppo spesso. Da giovane mi compiacevo nell’usarla, spesso accompagnando la voce con una risata, un chiaro gesto per sottolineare l’ironia con cui un femminista ventenne, sex positive e amante degli uomini, invoca un’idea così militante. Se avessi voluto essere seria, avrei detto “sessismo” o avrei usato un’espressione più moderna come “cultura dello stupro”. […] Si potrebbe dire che mi piaceva la parola “patriarcato” perché si prendeva molto sul serio, cosa che a me, giovane e alla moda, era proibito”.
Quanto è vera questa cosa!
Qualche mese fa mio marito ha letto l’Odissea e un saggio che la commentava, ebbene, sfogliando l’opera di Omero che al liceo studiai in greco ho riletto quella parte in cui il giovane Telemaco non esita a rimettere al suo posto la madre, Penelope. Vi ricordate la scena in cui lei, stanca di sentir cantare i proci degli eroi tornati dalla guerra di Troia (visto che suo marito Ulisse invece non era ancora a casa) chiese ai cantori di cambiare musica? Bene, la reazione di suo figlio non si fece attendere:
“Ritorna nelle tue stanze» le comanda «e bada ai tuoi lavori, il telaio e la spola…i discorsi saranno un affare degli uomini, di tutti gli uomini, e soprattutto mio, perché il potere nella casa spetta a me “.
Noi tutti siamo cresciuti così. E’ questa la base culturale su cui poggia la nostra istruzione.
Jude Ellison Sady Doyle divide in tre sezioni Il mostruoso femminile:
Figlie
Mogli
Madri
“i tre ruoli che una donna può ricoprire all’interno del patriarcato”.
Nella prima sezione, quella dedicata alle “Figlie” c’è un capitolo intitolato “Verginità” in cui Jude Ellison Sady Doyle mette in evidenza come ad esempio nel cinema il genere horror o più precisamente “slasher” (da to slash = squarciare) predilige il personaggio “dead blonde”, la Marion Crane di Psyco è la prima grande dead blonde, da lì è stato un lungo succedersi di uomini predatori e donne preda.
“Perdere la verginità in questi film equivale a perdere la vita. […] Nel viaggio attraverso queste storie è facile che l’attenzione venga attirata dalle gesta della final girl di cloveriana memoria”.
La sezione “Mogli” invece comincia con un fatto di cronaca avvenuto negli Stati Uniti nel 2002: Laci Peterson, bella, benvoluta, moglie devota e incinta scompare la vigilia di Natale, si scoprirà che ad ucciderla era stato il marito Scott. Questa vicenda che ha visto coinvolta una coppia di bianchi della middle class americana è stata una tragedia perfetta per i media, oggi come nel 2002, si assiste a un numero tale di femminicidi (anche qui in Italia) che come fa notare Jude Ellison Sady Doyle:
“Le donne ossessionate dagli uxoricidi non stanno indulgendo al sensazionalismo da tabloid o applicando complicate metafore psicosessuali, ma sono realmente preoccupate che i loro mariti stiano per ucciderle, e quella paura non è irrazionale”.
La sezione “Madri” invece parte con il capitolo intitolato “Nascita” il racconto comincia con Mary Shelley la “mamma” di Frankestein e il suo non ancora marito Percy Bysshe Shelley, i due hanno avuto una figlia che purtroppo non riuscì a sopravvivere, Jude Ellison Sady Doyle mette in evidenza come nel romanzo della Shelley, il primo romanzo di fantascienza, un’autorità del gotico femminile, il “mostro” che vaga senza nome per tutto il testo è un bambino che non sarebbe dovuto nascere.
“Definire le donne a partire dalla gravidanza o la gravidanza a partire dalle donne è ingannevole”.
Jude Ellison Sady Doyle ha anche evidenziato la responsabilità della cultura pop riguardo all’inasprimento e consolidamento del potere del patriarcato. Il concetto di mostruoso è da intendersi nell’accezione di spaventoso, il grande lavoro che ha fatto è stato concentrarsi sulla “contromitologia”, per superare questo stallo secolare è indispensabile esaminare i modi in cui le donne sono state demonizzate.
Il mostruoso femminile non è un racconto cupo, nonostante il titolo italiano sia più “serio” di quello originale che invece è più cinematografico: “Dead blonde + bad mothers” (bellissima anche la copertina della versione in lingua originale) da “Psycho” a “Frankenstein”, “Carrie”, Donald Trump e l’underground, le fonti analizzate sono numerosissime certo è che viene fuori un racconto puntualissimo della “sexual asymmetry”.
Non aspettatevi quindi una lettura dai toni accademici, pur nella puntualità e accuratezza, vi troverete di fronte un testo anche molto ironico e i molteplici riferimenti letterari e cinematografici aiutano a girare le pagine una dopo l’altra per trovarsi in fondo con un pozzo di informazioni che continueranno a rimanervi in testa spingendovi alla riflessione e alla ricerca.
Vi voglio lasciare con due citazioni che mi sono venute in mente leggendo questo libro:
“Se gettiamo uno sguardo rapido nella famiglia patriarcale, la donna cura i bambini, il bestiame, prepara gli abiti, costruisce le capanne e, quando cominciò la coltivazione della terra, primo animale attaccato all’aratro fu la donna” ANNA KULISCIOFF, Il monopolio dell’uomo, Feltrinelli, Milano
“Quasi senza eccezione, le donne vengono presentate in rapporto agli uomini. […] non solo viste dall’altro sesso, ma viste solo in relazione all’altro sesso. E che piccola parte della vita di una donna è questa! E anche di questa, quanto poco può saperne un uomo, quando la osserva attraverso gli occhiali scuri o rosei che il proprio sesso gli ha messo sul naso.” VIRGINIA WOOLF, Una stanza tutta per sé, trad. it. di Maura del Serra, Roma, Newton Compton, 2010
Il mostruoso femminile – Il patriarcato e la paura delle donne. Di Jude Ellison Sady Doyle
Traduzione di Laura Fantoni
Tlon Editore
Pp 301 Brossura € 18,00