Con Rika (Idrovolante Edizioni, 2021), romanzo ispirato a una storia vera che si sviluppa tra Tokyo e Roma, Mario Vattani chiude la trilogia sul Giappone iniziata con Doromizu. Acqua Torbida (Mondadori, 2016) e proseguita poi con La Via del Sol Levante (Idrovolante Edizioni, 2017) e dice addio – almeno per il momento – alla scrittura.
Non è solo una questione di trama, per lo meno non sempre. Certamente, come è stato già scritto in molte recensioni apparse su RIKA (Idrovolante Edizioni, 2021) l’ultimo romanzo di Mario Vattani – diplomatico e scrittore – la storia che viene raccontata è un inno al coraggio e alla volontà di non mollare, anche quando il mondo sembra caderti addosso. Succede infatti proprio questo a Rika, una ragazzina giapponese di umili origini la quale riesce a regalarsi finalmente una vacanza a Roma con la madre. Roma però non la tratterà bene, dato che finirà vittima di un tentativo di stupro. La storia si ispira a un episodio realmente accaduto e a cui Vattani ha assistito quando era Consigliere Diplomatico del Sindaco Alemanno a Roma. La vicenda di questa giovanissima lo colpì così tanto da rimanergli impressa nella mente, fino a farla diventare il soggetto di un romanzo.
Dal punto di vista letterario, Mario Vattani conferma con RIKA le sue abilità letterarie: gli ambienti scuri e torbidi sono certamente la sua cifra stilistica, così come il ritmo incalzante degli avvenimenti, che rende la lettura avvincente e avvolgente. Questo romanzo però dice molto di più della trama che racconta. In quest’opera Vattani si mette nei panni della ragazza, di cui indaga i pensieri, i desideri, le paure, il coraggio. L’attenzione di Vattani ai personaggi femminili non è una novità: sia in Doromizu che in Al Tayar (Mondadori, 2019) le donne hanno un grande spazio all’interno della narrazione ma, nonostante l’attenzione che l’autore dedica loro, non sono mai state i personaggi principali. Così, la scelta di mettersi “letteralmente” nei panni di una donna segna certamente un passaggio. Un passo avanti che probabilmente non è solo un’esigenza letteraria, ma che possiamo osare dire essere influenzato anche dai tempi in cui viviamo.
Tempi difficili per il dialogo tra uomo e donna, caratterizzati da scontri e fratture: mentre si chiedono pari diritti le cronache riportano ogni giorno alla ribalta le mille Rika di cui siamo circondati. Leggere, in questo clima, la voce di una donna vittima di un tentato stupro attraverso la penna di un uomo, diventa così simbolo di una speranza. Speranza che un dialogo possa ancora esistere perché va detto più spesso che non tutti gli uomini sono uguali. Gli uomini che amano le donne sono esempi fondamentali da valorizzare perché sono quelli che possono essere presi ad esempio da quegli uomini che ancora non riescono a capire la bellezza del dialogo e del cambiamento. Nella triste e orribile vicenda di Saman Abbas, ad esempio, la voce di rottura è arrivata proprio da un uomo, il fratello minore che ha trovato il coraggio di denunciare l’assassinio della sorella, opponendosi a un modo di pensare assurdo e violento, e questo fatto è importantissimo. È per questo che RIKA non è solo una storia, ma è un messaggio ancora più ampio e complesso e che per questo vale la pena di leggere.
Vattani, in partenza per Singapore dove sarà Ambasciatore, ha affermato che con questo romanzo conclude la sua avventura letteraria. Noi non se siamo così convinti e siamo anzi quasi certi che lo ritroveremo presto in libreria, magari con nuovi racconti esotici che ci narreranno dei posti lontani nei quali ha vissuto.