GovernDanceVisco e la ripresa

Ci vuole metodo e matematica per garantire la ripresa

Con il cambio di passo, seppur cauto e lento per certi versi, arriverà sicuramente una crescita e un’energia rivitalizzante che fa ben sperare, soprattutto in termini di sostenibilità della performance e di gettito a lungo termine.
Non è pero scontato.
Non è nemmeno garantito dagli sforzi e dalla eroica buona volontà di chi a questo disegno sta partecipando, avendo abbandonato temporaneamente la comodità delle proprie posizioni acquisite in ambito privato. Mi riferisco ad alcuni ministri e al gruppo di consulenti che volontaristicamente stanno partecipando, notti comprese, al rilancio dell’Italia.

Come in tutte le situazioni alla ‘o la va o la spacca’, la consapevolezza che il Recovery Plan possa trasfromarsi in un’occasione persa è un rischio tangibile.
Faticosamente si sta costruendo una governance o cabina di regia sulle prossime spese da affrontare e investimenti da decidere, meno convintamente si sta ponendo attenzione alla scelta delle persone, che a cascata dopo le nomine dei vertici, si dovranno occupare dell’execution e del funzionamento della macchina. Manca forse un metodo per assicurarsi che a tutti i livelli vi sia la giusta etica, la stessa intenzionalità ed efficacia, un allineamento inequivocabili su obiettiivi e processi.
Vorrei richiamare l’attenzione proprio su questo: sono le persone, quelle anonime e poco visibili che garantiscono la buona riuscita dei grandi progetti, e anche se non vengono mai nominati dai giornali o celebrati visibilmente, è a loro che deve essere data la priorità in questa fase della vita del Paese. Chi farà le cose è essenziale. E la loro scelta non puo’ essere lasciata né al caso, né alla prossimità o amicizia di qualcuno, né tantomeno alla spannometrica valutazione di qualche simil-navigator che va a simpatia, anziché basare sulla solidità matematica di un dato, il giusto mix delle squadre operative.

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