Factory ItaliaDove va l’energia? Il Rapporto Innov-E 2021 di I-Com

Tecnologie, vettori, attori, mercati, strumenti finanziari, modelli di produzione e consumo: nei sistemi dell'energia tutto cambia. Il rapporto Innov-E di I-Com, Istituto per la Competitività, fa il punto sulla frontiera dell'innovazione in ambito energetico a 360° gradi, dalla mobilità alle case, dall'industria all'attività di ricerca e sviluppo alla partecipazione dei cittadini, coniugando analisi dei dati e proposte di policy.

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Credit: Pixabay

I sistemi dell’energia presentano caratteri fortemente innovativi. L’emersione di nuove tecnologie, vettori, attori, mercati, strumenti finanziari, modelli di produzione, distribuzione e consumo è significativa e segna la generazione di energia e i trasporti, l’industria e le case. Richiama a sforzi inediti istituzioni e operatori, autorità di regolazione e centri di ricerca.

Un appuntamento, ormai consolidato in Italia, finalizzato a indagare come l’innovazione cambia l’energia in tutti i suoi aspetti è rappresentato dalla pubblicazione del rapporto Innov-E di I-Com, Istituto per la Competitività, giunto alla tredicesima edizione e curato da Antonio Sileo. Lo studio del 2021 è stato sviluppato con numerose partnership (A2A, Acquirente Unico, Anigas, Assogasliquidi-Federchimica, Assogasmetano, CNH Industrial, Elettricità Futura, Enel, Ip, TeaTek, Unem e Utilitalia), ed è stato presentato oggi 16 luglio, nel corso di un webinar al quale hanno preso parte oltre 50 relatori tra accademici, esperti e rappresentanti delle istituzioni, della politica e del mondo imprenditoriale.

Numerosi i temi indagati. Si approfondiscono, ad esempio, i trend di sostenibilità nella mobilità, evidenziando la diffusione dei mezzi di trasporto ad alimentazione alternativa e delle relative infrastrutture di rifornimento e ricarica. È un tema molto caldo, vista la proposta della Commissione, contenuta nel pacchetto “Fit for 55”, di fermare la vendita di veicoli con motori a combustione interna a partire dal 2035. Si analizza anche l’impatto dello sviluppo delle reti 5G sulla mobilità, anche nella prospettiva della guida autonoma.
L’idrogeno è tra i temi più “trendy” del momento e non poteva mancare. Il rapporto ne discute “colorazioni”, costi e policy a livello italiano e europeo. Si esamina il ruolo delle tecnologie digitali nei consumi residenziali, sia in riferimento ai nuovi sistemi informatici messi a disposizione dei consumatori (si pensi al Portale Consumi di ARERA e Acquirente Unico) sia a riguardo dei dispositivi smart home e delle possibilità di gestione efficiente dell’energia domestica.

Si affrontano anche le nuove configurazioni di produzione e consumo, con attenzione alla partecipazione dei cittadini al percorso di transizione ecologica e allo sviluppo territoriale. In particolare, si discute il quadro normativo europeo e italiano riguardante i gruppi di autoconsumo e le comunità energetiche rinnovabili, che, con il decreto Milleproroghe 2020 e gli atti conseguenti, hanno preso avvio anche in Italia. Delle comunità energetiche si approfondiscono gli aspetti tecnologici e gli impatti economici e sociali e la possibilità di integrazione con strumenti finanziari di partecipazione, come l’equity crowdfunding.

Due capisaldi del rapporto Innov-E sono rappresentati dall’analisi dei brevetti e delle start-up in ambito energetico a livello internazionale e italiano. Nel primo caso, emerge come l’Italia faccia fatica (rispetto, ad esempio, a Francia e Germania) a esprimere attività innovativa. Nove brevetti su dieci sono presentati da imprese e la Lombardia costituisce un terzo dell’attività brevettuale italiana in campo energetico. Le start-up energetiche crescono invece a un ritmo sostenuto (si calcola un tasso medio annuo del 25%) e ammontano a 1.800 circa, in buona parte concentrate tra Milano, Roma e Napoli. Mostrano, tuttavia, un impatto economico e occupazionale ridotto: la gran parte di esse fattura meno di 500.000 euro l’anno e sono molto ridotti i casi in cui gli addetti superano il numero di 10. Pertanto, è evidente l’esigenza di favorire un irrobustimento di questo ampio tessuto di attività innovative d’impresa, ricorrendo a un ventaglio di incentivi e regole in grado di alimentare investimenti in capitale di rischio.

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