Oggi vi racconto Il diavolo in blu di Walter Mosley
Il libro
Los Angeles, 1948. Easy Rawlins, texano, reduce di guerra, è appena stato licenziato dalla fabbrica aeronautica dove aveva trovato lavoro al rientro dal fronte, e ha un bisogno disperato di soldi per pagare l’ipoteca sulla sua casa. Soltanto per questo accetta la proposta di DeWitt Albright, un sedicente avvocato dall’aria quanto meno sospetta, che gli chiede di battere i locali di Watts e raccogliere notizie su Daphne Monet, una bellissima ragazza dalla pelle bianca come l’avorio, ma che adora la musica e la carne nera. L’indagine sembra facile, e Easy si muove in un ambiente del quale conosce molto bene luoghi e regole. Ben presto, però, la pista che dovrebbe portare a Daphne si riempie di cadaveri, Easy si trova con la polizia e la malavita addosso, e solo l’intervento di Mouse Alexander, un vecchio amico di Houston a suo agio con pistole e coltelli, potrà forse aiutarlo a salvarsi la pelle. Pubblicato per la prima volta nel 1991, e salutato come uno dei capisaldi del new noir, “Il diavolo in blu” è stato trasposto per il cinema nel 1995 da Cari Franklin.
La mia lettura
Leggendo Il diavolo in blu di Walter Mosley non mi sono ricordata subito di aver visto il film, man mano che andavo avanti con le pagine però mi è venuto un flash improvviso con la faccia di Denzel Washington nelle vesti di Easy Rawlins, il protagonista del libro!
Essendo un noir immaginerete che leggerlo conoscendo la fine mi abbia rovinato la sorpresa … no, in verità il film non mi era molto piaciuto, lo avevo trovato troppo commerciale (colonna sonora a parte … è bellissima) invece il romanzo gode del vantaggio di una buona scrittura e letto oggi ( è del 1991) lo si apprezza ancora di più pur con l’amaro in bocca visto che i temi razziali che affronta sono, come sappiamo, endemici nella società americana.
Nel 1991 c’era stato il pestaggio del tassista nero Rodney King per mano degli agenti del Los Angeles Police Department che lo avevano fermato per eccesso di velocità.
Il pestaggio era stato ripreso da un videoamatore e trasmesso dalle TV statunitensi (e non solo) puntando i riflettori sul problema della discriminazione razziale negli Stati Uniti d’America.
L’anno dopo, quando ci fu l’assoluzione dei poliziotti coinvolti nell’ aggressione ci fu una grande sommossa a sfondo razziale ricordata come “rivolta di Los Angeles” (tra aprile e maggio del 1992).
Vi dico queste cose per contestualizzare Il diavolo in blu che però è ambientato nel 1948 per cui ancor più evidenti sono le radici del razzismo.
Essendo il 1948 Walter Mosley ha dovuto “adattare” i personaggi e le loro origini ad un contesto sociale postbellico. Easy Rawlins è un ex militare, un veterano della Guerra Mondiale quindi questo è già un particolare meritevole di riflessione visto che nonostante siano stati tanti i soldati americani afrodiscedenti c’era una forte resistenza tra la popolazione bianca all’idea che un uomo “di colore” indossasse la rispettata uniforme di un soldato americano.
Easy era sopravvissuto allo sbarco in Normandia e alla battaglia delle Ardenne, moralmente è un uomo con una credibilità sociale ma non ha denaro, deve vivere suo malgrado di espedienti e da qui si sviluppa tutta la narrazione del genere noir che vede avvicendarsi i personaggi più tipici compresa la bella donna misteriosa, l’amico delinquente, l’avvocato azzeccagarbugli.
Mosley scrive capitoli piuttosto brevi e godibili, i personaggi sono molto ben delineati, a me Easy piace, lo trovo credibile e soprattutto è uno per cui ti viene da fare il tifo, per cui parteggiare anche perché è coerente, fa le cose con consapevolezza.
Mi è piaciuta la Los Angeles fatta di musica jazz e superalcolici, il personaggio di Mouse Alexander è anche piuttosto divertente molto somigliante a tanti personaggi che siamo abituati a vedere nelle serie TV “crime”.
Ho trovato divertenti anche le numerose analogie a cui l’autore si lascia andare, a volte scontate, altre meno, eppure nell’economia del romanzo funzionano benissimo tanto che non ti viene mai da pensarle inopportune, piuttosto ti viene da sorridere perché a me è sembrato dall’inizio alla fine che Walter Mosley ammiccasse a me lettrice! Avete mai visto una sua foto? Seduce.
Insomma, se avete voglia di rilassarvi con una lettura avvincente Il diavolo in blu è il libro giusto e ve lo dice una che non legge noir di solito!
Il diavolo in blu di Walter Mosley
Editore:
21lettere
In commercio dal: 5 agosto 2021
Pagine: 304 p., Brossura € 18,00