Esce oggi nelle librerie italiane E tutt’intorno il mare di Dominique Fortier
Il libro
Era il 708 quando il vescovo Oberto decise di edificare, sull’isolotto del Mont-Tombe, un santuario dedicato all’arcangelo Michele apparsogli in sogno. Da sempre luogo di preghiera e cultura, l’abbazia di Mont-Saint-Michel diviene in quest’opera il trait d’union tra Éloi, pittore quattrocentesco dilaniato dalla perdita dell’amata, e una donna del XXI secolo impegnata a conciliare la nascita della sua prima figlia con la passione per la scrittura. Entrambi cullati dal ritmo delle parole e delle maree, circondati dalle preziose miniature dei manoscritti contenuti nella biblioteca della cosiddetta “Città dei libri”, dal profumo delle piante dell’herbularius e dal suono delle conchiglie che abitano la baia, i protagonisti si affidano al moto ondoso che caratterizza la vita di ciascun essere vivente. E se è vero che “alcuni uomini sono nati per erigere cattedrali o celebrare Dio”, è altrettanto vero che, altri, sono nati per scrivere. Con uno stile asciutto e conciso Dominique Fortier ci consegna così uno scrigno prezioso, riuscendo a omaggiare con acume e originalità sia i libri che la loro storia.
La mia lettura
“… bisognerebbe aver vissuto ottocento anni per comprendere quanto questa massa incrostata di architettura significhi per chi l’ha costruita” Henry James
La massa incrostata di cui parla James è Mont-Saint-Michel che domina il romanzo di Dominique Fortier, E tutt’intorno il mare, dove questo luogo evocativo come pochi altri, custodisce i ricordi delle vite di un pittore del XV° secolo, di una scrittrice della Montreal dei nostri giorni (Dominique Fortier è canadese) e dei rispettivi rimpianti.
Il pittore dipinge il ritratto di un amore perduto e si strugge:
“In quell’anno di grazia 14**, il Monte si ergeva nel mezzo della baia; al centro si stagliava l’abbazia. Nel mezzo di quest’ultima si annidava la chiesa abbaziale attorno al coro. In mezzo al transetto era sdraiato un uomo. Nel cuore di quell’uomo c’era un dolore talmente profondo che la baia non riusciva a contenerlo.”
E la scrittrice si affanna a cercare le parole che rimangono sepolte sotto i suoi sensi di colpa:
“Camminavamo tutti i giorni, io e mia figlia, per le strade deserte di Outremont oramai in balia dell’estate. Luce dorata e polverosa, alberi immobili: il Mont Royal si delineava vicinissimo, ma i suoi uccelli non si sentono. [é…] Prima il mio tempo mi apparteneva completamente, apparteneva a me e ai lubri. Ogni minuto consacrato a leggere o scrivere è un minuto che non trascorro con mia figlia; oramai la scrittura è accompagnata da una fretta e un senso di colpa detestabili. […] Da quando è nata mi sorprendo a pensare al futuro anteriore e al condizionale passato, tempi complicati che indicano come consideriamo le cose da un punto di vista diverso rispetto a quello da cui parliamo normalmente: domani visto come passato, ieri come possibilità”.
Nonostante entrambi i personaggi impieghino tutte le forze a disposizione in un infinito processo introspettivo sono destinati a trarre appagamento dai loro sforzi non in cambio di felicità, piuttosto di equilibrio e serenità.
E tutt’intorno il mare è un romanzo “crepuscolare”, intriso di malinconia, di nostalgia, io non sono mai stata a Mont-Saint-Michel ma leggendo le pagine di Fortier mi sembrava di vedere i suoi protagonisti immersi in una nebbiolina fine come quella che a volte avvolge Venezia in inverno, leggendo avrete l’impressione di avvertire un vento salmastro e umido …
“ Per molto tempo ho cercato di capire perché il Mont-Saint-Michel mi avesse fatto un’impressione così forte […] Il punto è che, per la prima volta, ero arrivata nel paese dei libri. Esisteva. Potevo viverci”.
Nel romanzo i libri sono lo strumento per sopravvivere, per mantenere un legame nei secoli. Alla scrittura viene attribuito un potere salvifico. Il pittore divenne copista e la scrittrice si rifugia nella scrittura per ritrovarsi al di fuori del suo nuovo ruolo, quello di madre.
Finzione e realtà si inseguono, particolarmente coinvolgente l’atmosfera che Fortier riesce a creare nelle “pagine medievali”, ci ho trovato un grande amore per la storia simile a quello di autori a noi noti come Umberto Eco.
Un romanzo che dice e non dice, una storia, due storie anzi, che nascondono un mistero e sta a noi lettori svelarlo, intercettarlo e immagino che ognuno crederà di aver compreso trovandoci un suo mistero perchè E tutt’intorno il mare è un romanzo spirituale, emotivo, fortemente introspettivo.
Se dovessi immaginare la Mont-Saint-Michel raccontata da Fortier sarebbe quella miniata dai fratelli Limbourg tra il 1411 e il 1416 per il famoso Tres Riches Heures del Duca di Berry non quella puntinista di Paul Signac.
Provate a leggere il romanzo e fatemi sapere quale dipinto scegliereste per illustrarlo.
E tutt’intorno il mare di Dominique Fortier
Camilla Diez (Traduzione)
Alter Ego, 2021 – 23 settembre
Pp 180 brossura € 15,20