E(li's)booksFabbrica di sogni, deposito di incubi di Stefano Santoli

Dieci anni di cinema USA. 2010-2019.

Oggi vi consiglio un libro che parla di cinema americano:

 Fabbrica di sogni, deposito di incubi di Stefano Santoli

Il libro

Un viaggio di esplorazione fra trasformazioni, evoluzioni e nuove tendenze del cinema statunitense degli anni Dieci del XXI secolo. L’immersione sensoriale e il fotorealismo permessi dal digitale. L’omologazione e il successo del superhero movie. Il rinnovamento del western e il revival della fantascienza. Il Novecento come orizzonte mitico, la violenza che torna a rimandare alla realtà prima che al cinema. L’horror e la fantascienza specchio di mutamenti sociali, generazionali e di gender. Black Lives Matter e cinema afroamericano. Innovazioni di linguaggio, maturità e nuove sfide dei grandi autori, da Malick a Lynch, da Scorsese a P.T. Anderson. L’affermazione e le rivoluzioni dello streaming. Prefazione di Leonardo Gandini.

La mia lettura

Se vi piace il cinema e se vi piace il cinema americano sono sicura che troverete molto stimolante questo libro di Stefano Santoli: Fabbrica di sogni, deposito di incubi. Dieci anni di cinema USA 2010-2019. Voglio darvi subito qualche indizio sui contenuti che vengono approfonditi:

“la fascinazione mainstream per il piano sequenza”

“Il western, di nuovo”

“Il tradimento dell’american dream”

“Horror e Sci-Fi”

Stefano Santoli dedica una parte del saggio ai “Percorsi d’autore” dove troverete registi  come Martin Scorsese, David Lynch, Woody Allen, Clint Eastwood ecc

Il cinema di “Fabbrica di sogni, deposito di incubi “ viene incasellato dall’autore egregiamente nel contesto socio politico americano, il decennio di riferimento come scrive lui stesso, è un decennio che si porta dietro

una presidenza simbolica come quella di Barak Obama, che segue il decennio paranoico delle guerre al terrorismo dell’amministrazione Bush

ma c’è stata anche la presidenza Trump, il movimento Black Lives matter  e il #MeToo che hanno scosso il mondo del cinema fin nelle fondamenta, senza contare che in questo lasso di tempo il proliferare delle serie tv sempre più numerose ha cambiato lo spettatore target oramai decisamente più “casalingo” .

Due eventi chiudono idealmente il decennio. Il 9 febbraio 2020, l’assegnazione a Parasite dell’Oscar per il miglior film (non solo straniero, ma … statunitense) costituisce il culmine di un periodo di particolare attenzione da parte di Hollywood allo scenario internazionale, in cui gli Oscar hanno visto la consacrazione di molti autori non statunitensi, specie messicani”.

Senza essere didascalico l’autore analizza le tante declinazioni del cinema americano, i temi importanti e quelli che hanno segnato un decennio così “frenetico”.

Qualche esempio:

L’archetipo” a cui il cinema dedica grande spazio, nel decennio in analisi ha subito dei cambiamenti, The Revenant è un ottimo modello, c’è il protagonista che “ritorna”, che “risorge” in qualche modo ma questa storia, (le storie di questo tipo) si porta dietro l’incertezza dei tempi, è estrema, più cruda ed esasperata.

Sul piano simbolico non è difficile scorgervi in filigrana sia la debolezza in cui si sentono attanagliati gli USA, sia il ribadirsi dell’archetipo mitico […] In termini politici, queste trame possono essere lette come un auspicio per il futuro: gi Stati Uniti – che pretendono da sempre, di incarnare il Bene […] e il tramonto del loro impero non potrà che essere scongiurato”.

I “Mind game movies” come Memento o Inception di Nolan.

Scrive Santoli che questo tipo di film si sono diffusi soprattutto con gli “eroi deboli” che non hanno più nessuna caratteristica degli eroi anni Ottanta super performanti.

Altri fenomeni di questo decennio sono i reboot, il 3D, i film adult animation di rottura come il bellissimo Anomalisa che va in una direzione diversa rispetto ai soliti temi satirici a cui ci siamo abituati con i Griffin e simili, Anomalisa è molto particolare (se non lo avete visto ve lo consiglio vivamente) grazie alla tecnica cosiddetta “stop motion” unita alla tecnica “Claymation” ci troviamo di fronte alla visione di qualcosa di molto innovativo, inoltre mostra una esplicita scena di sesso e i personaggi hanno sembianze molto umane (spero di essermi spiegata!).

Troverete  approfondita la tecnica del “piano sequenza” viene citato 1917 di Mendes e il ben più famoso Birdman, vi segnalo il capitolo intitolato “Sguardi al passato” che a me è piaciuto particolarmente.

L’autore concentra la sua attenzione su quello che definisce “il principale alfiere della nuova mitologia del Novecento” cioè Spielberg cita Lincoln (2021), Il ponte delle spie (2014), The Post (2017) tanti modi per celebrare quello che è stato definito il “secolo americano”.

Interessanti l’analisi del tema del tradimento dell’american dream e del modo in cui viene raccontata l’America alle prese con la lotta verso i nemici esterni infine c’è la Hollywood “meno a stelle e strisce”.

Credo di avervi dato un’idea di quanto possa essere allettante Fabbrica di sogni, deposito di incubi di Stefano Santoli quindi ora sta a voi decidere se leggerlo o meno! Di certo è un volume che fornisce un ottimo panorama del cinema americano e strumenti di analisi alla portata di ogni cinefilo.

Fabbrica di sogni, deposito di incubi di Stefano Santoli

Dieci anni di cinema USA. 2010-2019

Mimesis edizioni 2021

Pp 248 € Brossura € 20,00

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