BabeleLe grandi reti, una nuova sfida per le infrastrutture europee

Smart working: un’espressione che molti italiani non avevano mai sentito prima del 2020, ma che oggi costituisce davvero un nuovo trend. Se, infatti, moltissimi non avrebbero mai immaginato di poter svolgere le proprie attività in telelavoro, in questi mesi tantissime famiglie hanno beneficiato della possibilità di lavorare direttamente da casa.

Si è dimostrato, ad esempio, come il lavoro a distanza sia stato in grado, in alcuni casi, di migliorare la produttività di tanti settori, ma sono tate evidenziate anche delle criticità, legate soprattutto alla connettività. Ecco perché oggi ci si pone una sfida europea, legata all’implementazione di nuove e grandi reti industriali per raggiungere, con una banda larga efficiente, quelle aree che siano ancora sguarnite dalla connessione ad internet veloce.

Reti veloci e moderne, un’esigenza in tutta l’Unione Europea

La connettività digitale è già stata sotto la lente di ingrandimento, ma ha portato anche a considerare un ulteriore problema, presente in tutta l’Unione Europea: quello delle interconnessioni di energia e trasporti, che si sono dimostrate assolutamente insufficienti per la domanda odierna.

Ecco che, quindi, la soluzione si ritroverebbe nella messa in pratica di passaggi che portino all’ammodernamento delle attuali infrastrutture di rete, adoperando dispositivi altamente sofisticati come i famosi router industriali Moxa e annessi software di gestione. Questo obiettivo non è solo teorico, ma è stato anche inserito all’interno di un recentissimo regolamento dell’Unione Europea, il 1153 del 2021, nel quale si indica come:

L’Unione necessita di infrastrutture moderne, multimodali, di elevata efficienza nei suoi settori dei trasporti, dell’energia e digitale che contribuiscano all’interconnessione e all’integrazione propria e di tutte le sue isole e regioni”.

Questo regolamento ha istituito anche quello che è stato chiamato Meccanismo per collegare l’Europa, che ha obiettivi come la costruzione, lo sviluppo e la modernizzazione delle reti europee, e transeuropee, nel settori dell’energia, dei trasporti, e anche del digitale. A livello più specifico, il così detto MCE ha obiettivi nel settore dei trasporti, dell’energia e del digitale molto importanti.

Si parte dalla necessità di contribuire allo sviluppo di progetti di interesse comune per le infrastrutture che consentano, così, un trasporto davvero accessibile e sicuro. Si continua con l’indicazione della necessità di realizzare un nuovo mercato interno dell’energia che sia competitivo ed efficiente, in grado, quindi, di supplire a tutte le attuali mancanze.

Infine, nel campo del digitale, l’obiettivo è soprattutto quello di contribuire allo sviluppo di una serie di reti che siano sicure, che abbiano una grande capacità e che si evolvano insieme alle richieste del mercato.  

Mercato digitale, risorse e impegno in campo

Proprio il settore del digitale ha ottenuto un finanziamento di 2,07 miliardi di euro.

Queste risorse serviranno all’MCE per finanziare una serie di progetti legati alla connettività, e non solo. Si contribuirà alla progressiva diffusione di reti veloci, le così dette 5G, in tutta l’Unione Europea.

Proprio le nuove tecnologie nel settore digitale saranno, infatti, gli elementi chiave per arrivare ad un’economia e ad una società sostenibili. Ovviamente, non ci si occuperò solo delle infrastrutture, ma anche delle aziende, che si dovranno adeguare, e delle stesse famiglie, che faranno parte di questa transizione.

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