Oggi vi consiglio un noir molto sui generis: I casi di bolla – La Morte e il Mago di Marco Castagna
Il libro
Quando l’incantevole Rebeca bussa alla sua porta, Bartolomeo Bolla non ha idea di quanto il timone della sua vita girerà per cambiare rotta. Sa solo che i tarocchi l’hanno già previsto. Perché è un cartomante. E indovino. Bolla è soprattutto un uomo bizzarro, conduce le ricerche nell’ambiente dell’alta borghesia siciliana e nel mondo della prostituzione, scoprendo drammi e paure di una carrellata di personaggi di cui svela ipocrisie, eccessi e segreti. Al suo fianco, zio Tango, ex poliziotto appassionato di vino, che gestisce la Taverna dei Tre chiodi, la «spicciafaccende» Nica, l’amica d’infanzia Dada. E alberi, fiori, piante dai quali attinge l’energia cosmica e persino qualche buona dritta. Sullo sfondo i contrasti di una Palermo maestosa nei suoi palazzi nobiliari e umile nelle botteghe artigianali, struggente nei giardini fioriti e nei borghi marinari. Una «detective story» sui generis: il piano reale e quello esoterico si fondono, la divinazione è sempre un passo avanti agli accadimenti. Il curioso, ecologista, irresistibile Bolla è destinato a entrare nel firmamento dei più originali personaggi polizieschi senza esserlo. Lo dicono le carte.
La mia lettura
Questo di Marco Castagna, “I casi di Bolla – La Morte e il Mago”, è un perfetto esempio di letteratura noir contemporanea. Il protagonista, Bartolomeo Bolla, rappresenta benissimo un’estetica di carattere mimetico, lo vediamo integrato in una prospettiva realistica che ci rimanda il suo punto di vista, quello di un uomo mediocre, un uomo qualunque, facilmente valutabile secondo il suo sistema di valori.
Il risultato è una narrazione partecipe che trasforma l’ esperienza in una vera e propria “strategia conoscitiva”.
“Il primo arcano era la Morte, il secondo il Bagatto. Non si può prevedere il futuro. Si può solo provare a indovinarlo. Per farlo bisogna essere abbastanza bizzarri, almeno quanto lo è il caso. E Bolla era un uomo bizzarro.”.
Fin dalla prima pagina Marco Castagna ci regala suggestioni che trasformano il suo romanzo in un vero “parco letterario” dove protagonista è Palermo ma non solo, io ci ho trovato la “sicilianità” più pura.
Tra i luoghi del racconto letterario troviamo l’alberata via Principe di Belmonte con i suoi tavolini all’aperto, le trafficatissime via Notarbartolo e via Libertà, il Càssaro (u Cassaru in siciliano), che poi è Corso Vittorio Emanuele II, la strada più antica della città ( il nome deriva dall’arabo al Qasr , la fortificata), la Vucciria, piazza Meli.
Il mondo della divinazione ha un ruolo fondamentale e questo rende la storia originale, come è originale l’onomastica che si discosta dalle convenzioni con cui il genere ama esprimersi. Castagna non attinge alla “simbologia del nero”, piuttosto la stereotipia è molto più vicina agli intrecci tipici della narrazione del pettegolezzo, ci sono più personaggi implicati nella vicenda che si bersagliano l’uno con l’altro con giudizi di valore impliciti o espliciti.
Più che tensione legata alla paura per un reato commesso qui serpeggia la tensione tipica del malanimo, dell’ostilità sottaciuta ma tangibile; un tradimento è qualcosa di non convenzionale e non è casuale se lo intrecciamo a una scomparsa e a un decesso ecco che abbiamo messo insieme gli ingredienti per un noir efficacissimo.
Titolo: I casi di bolla – La Morte e il Mago
Autore: Marco Castagna
Editore: Spartaco, novembre 2021
Pp: 168 Brossura € 14,80 sul sito dell’editore