Valanghe di rivendicazioni scritte sulla necessità di maggiore attenzione al gender bias, alla cultura della parità dei sessi, alla necessità di strumenti legali piu’ adeguati alla pacca sul sedere e a tutto cio’ che si porta dietro, illazioni sulle competenze della giornalista e sulla sua credibilità incluse.
Francamente non credo sia una questione di gender bias.
Chiunque allunghi una mano (non richiesta) su un altro essere umano, uomo o donna che sia, è, a seconda del gesto, sicuramente un maleducato, spesso un violento.
Ridurre ad un fattore di sessismo un atto di maleducazione significa relegare un valore in una sottocategoria specifica , rimpicciolendone la gravità e la reale portata.
La nostra società è una società spesso maleducata nel senso che non riconosce le piu’ elementari forme di educazione civica, sociale ed umana. Ti capita cosi di essere a tu per tu con un committente per il quale lavori, che senza nemmeno farsi venire un dubbio sull’opportunità del suo vuoto interlocuire, ti invita a condividere la sua stanza da letto oppure , fra i vari invitati ad un evento, un collega sgradito (che sa di esserlo) si avvicina da dietro e ti accarezza la faccia come fosse tuo fratello. Sono tutti atti di maleducazione e di imposizione di comportamenti non richiesti, ne condivisi. Allora il problema è quello di educare in maniera sensata, inclusiva ed elementare alle piu’ basiche regole di convivenza. Ed è questa la piu’ spaventosa delle osservazioni: convivere non è una tappa che abbiamo raggiunto evolvendoci, ma un accidente ambientale di cui ancora non abbiamo capito il funzionamento. Nelle organizzazioni, nelle situazioni sociali e nelle famiglie, luoghi occasionali di ferocia quotidiana. Perché è nelle famiglie che si riversa l’insensatezza mediata dai gesti inconsulti fatti davanti ad uno stadio o in una sala riunione. La maleducazione è sintomo di malesseri ben piu’ gravi e rendiamoci conto, finalmente, che la pandemia ha reso tutto cio’ piu’ evidente e intenso. E come ci ricorda l’ottimo autore Eric Hoffer, la maleducazione è un’imitazione di forza dell’Uomo debole. Una debolezza diffusa, profonda ed inquietante.
Sia essa appartenere a chiunque, di sesso maschile o femminile,ribadisco.