La creatività può essere un’occasione per valorizzare l’economia. Quando parliamo di NFT – non fungible token (gettone non replicabile) – alludiamo alle opere digitali uniche, non modificabili e, in quanto registrate su blockchain, dalla proprietà univoca e certificata. Rispetto alle criptovalute, sostituibili, i token non sono in alcun modo intercambiabili tra loro. Dal disegno alle gif fino ad arrivare ai video, tutto può diventare un NFT purché sia digitale. Come ogni novità anche gli NFT sono stati accolti con grande interesse, ma anche con altrettanto scetticismo, definendoli spesso come dei semplici jpg che è possibile salvare con il tasto destro del mouse. La realtà dei fatti è ben diversa: ogni NFT apre, ai soli proprietari, le porte a un universo di beni e servizi dedicati ed esclusivi. È utile ricordare che NFT Report 2020, pubblicato da Atelier BNP Paribas e Nonfungible.com, documenta che il mercato degli NFT ha superato i 250 milioni di dollari (valore triplicato nell’ultimo anno), con un +66% di compratori e +24% di venditori. Una delle cause principali di questo interesse esponenziale è da ricercarsi nell’attenzione di brand internazionali della moda, dello sport, dello spettacolo e del lusso che hanno iniziato a cavalcare l’onda di contenuti, beni e servizi offerti in esclusiva unicamente ai possessori di NFT. A Mik Cosentino, imprenditore digitale a livello internazionale, chiediamo di approfondire l’argomento per comprendere le potenzialità economiche.
Che ruolo svolge il digitale nel settore artistico?
«È indubbio che i professionisti, dal creativo pubblicitario all’artista digitale, dal videomaker al musicista, per citarne alcuni, abbiano avuto, grazie al digitale, la possibilità di veicolare e far circolare i propri contenuti in un modo molto più virale e impensabile rispetto al passato. Pensiamo solo a Youtube e ai social network quante possibilità hanno offerto agli artisti per far conoscere le loro canzoni a un pubblico globale. Se invece pensiamo agli NFT, tengo a precisare che l’ambito di applicazione non è limitato al solo settore dell’arte. Non si tratta di opere digitali realizzabili solo da artisti super competenti, perché possano avere successo. L’arte con gli NFT, a meno che tu non sia un artista già quotato, con una sua audience precisa che ti permette di avere successo anche in ambito digitale, trascende il valore dell’opera stessa. Prendiamo ad esempio il progetto Bored Ape Yacht Club, vero e proprio fenomeno NFT del momento, con Eminem, Jimmy Fallon o Snoop Dog che hanno pagato milioni di dollari per possederne uno. Quello che sfugge oggi alla comprensione di molti è perché pagare così tanto per il jpg di una scimmia, che qualcun altro potrebbe fare molto meglio. La singola opera in realtà con gli NFT diventa il lascia passare, il mezzo mediante il quale accedere a un club, a un mondo completamente nuovo, fatto di vantaggi e privilegi esclusivi che spettano solo a chi detiene il possesso, univoco e certificato tramite blockchain, di uno o più NFT».
Quale futuro creativo possono garantire gli NTF?
«Grazie agli NFT, alla Blockchain e alla straordinaria tecnologia che ci sta dietro, la creatività sarà illimitata. Un esempio, Birdez Gang è un progetto che racchiude tutta la creatività di un team internazionale e non si limita all’immagine stessa degli uccelletti arrabbiati e vestiti in modo creativo dell’NFT; è l’ecosistema che sta dietro quei jpg che è davvero creativo. Se possiedi due NFT Birdez puoi generare un baby Birdez che ti permette di acquisire e partecipare a progetti futuri. Dietro al singolo NFT in questo caso si celano contenuti, gamification, attività di marketing e molto altro, sono tutti elementi che permettono di esprimere creatività. Stiamo ad esempio creando un videogame che permette l’accesso tramite wallet digitale agli holder, così come Birdez Island nel metaverso diventerà un luogo di incontro virtuale, tramite visori, per i soli Birdez Holder. NFT significa in definitiva creatività a tutti i livelli e nelle più diverse declinazioni. Altro aspetto molto importante riguarda il fatto che gli NFT, quando diventeranno sempre più di massa, permetteranno di ridurre al massimo la pirateria: loggandosi tramite il proprio wallet, gli utenti si faranno riconoscere in modo certo (tramite un codice univoco, registrato su blockchain, e non fungible, non sostituibile) dimostrando di poter accedere a un determinato contenuto, servizio o esperienza legato all’NFT di cui sono in possesso».
Cosa prevedere nel settore dell’economia con gli NTF?
«Saranno un volano per l’economia. Possiamo dire che gli NFT stanno al 2021-2022 come i socialnetwork stanno al 2007-2008 o l’impennata dei siti web sta al 2001-2002. Nei prossimi uno, due anni ci sarà un’inondazione di progetti NFT, ma poi alla fine saranno solo pochi quelli che resteranno in piedi. Ora le persone sono mosse dalla FOMO (fear of missing out) quindi vogliono a tutti i costi accaparrarsi quanti più NFT possibile, senza selezionare la qualità degli stessi. A fare la differenza, come sempre, saranno i “fondamentali” che stanno dietro all’NFT (una roadmap ben definita del progetto, un piano di marketing ben strutturato, un’idea vincente). Esclusività, poi, sarà la parola d’ordine, per tutti i settori economici. Ad esempio io sono possessore di un NFT di Flyfish Club, il primo ristorante di NY il cui accesso è consentito a una membership selezionata di clienti, possessori del loro NFT. Ci sono al momento solo 1500 pezzi in tutto il mondo, già sold out. Che tipo di ristorante si crea in questo modo? La scarsità di posti, unita a un’alta richiesta di accesso, permetterà di far decollare il valore degli NFT del ristorante stesso, determinando un doppio valore per i possessori del token che godranno di un’esperienza unica, ma allo stesso tempo potranno rivendere quel gettone di accesso ad altri, quando il suo valore sarà più che raddoppiato. Se pensiamo al mondo della formazione, oggi siamo abituati al concetto “spend to learn”, ma con gli NFT si passerà a un livello più evoluto, ovvero “spend to learn and earn”. In quanto possessore di NFT accedo a una formazione esclusiva, apprendo nuove nozioni, ma allo stesso tempo possiedo un asset digitale che mi permette di guadagnare cedendo il mio gettone d’ingresso. Gli NFT cambieranno radicalmente il mondo dell’economia generando nuovi e interessanti meccanismi di domanda e offerta».
Lei sta lavorando a un suo progetto internazionale. Come si sviluppa e in cosa consiste?
«Insieme a un team internazionale, composto da NFT Adviser (Blockchain Brown), Crypto marketing manager, creative designer, social media adviser e video maker, ho dato vita a Birdez Gang, una collezione composta da 1333 NFT Genesis Birdez, unici e creati in modalità randomizzata, disponibili nella Blockchain Etherum. Il progetto, che si compone di un’articolata roadmap, ha l’obiettivo di far comprendere alle persone le potenzialità degli NFT attraverso il gaming e il divertimento. I possessori degli NFT Genesis Birdez potranno accedere alla community esclusiva Black Tree, un luogo virtuale di confronto e crescita, dove gli utenti potranno partecipare attivamente all’avanzamento del progetto ludico e i più talentuosi potranno vincere delle borse di studio. Sarà possibile entrare nel Metaverso, dove sorgerà Birdez Island sulla quale i possessori degli NFT Birdez potranno dare vita a progetti di real estate. Infine una tre giorni di incontri esclusivi live a Las Vegas permetterà di svelare, ai soli possessori degli NFT, l’intero progetto Birdez e darà loro accesso a incontri formativi con multimilionari nel mondo delle criptovalute e degli NFT. A tutto ciò si affianca poi un progetto parallelo di beneficenza legato al merchandising degli NFT Birdez Gang: i membri della famiglia Birdez potranno accedere a diversi prodotti personalizzati con il loro NFT e il ricavato andrà devoluto per sostenere Smile of Nepal».
Francesco Fravolini