Per minare un Bitcoin serve un milione di volte l’energia che occorre per produrre una moneta con i sistemi tradizionali. Le proof of work della blockchain delle celebre criptovaluta chiedono uno sforzo computazionale immenso, che aldilà delle buone intenzioni (“one-CPU, one-vote”, vi ricorda qualcosa?), ha prodotto un hardware specializzato (application-specific integrated circuits, ASICs), che ha concentrato drammaticamente la produzione di Bitcoin, trasformando la moneta di tutti – come doveva essere – nel business di alcuni. L’istanza democratica applicata alla moneta, ha prodotto la più classica delle oligarchie che elargisce la sua moneta carissima, ed energivora, a una pletora affamata che sogna di diventare ricca. Oggi questa merce si chiama Bitcoin. La prossima volta speriamo sarà il Greencoin.
11 Febbraio 2022