Vecchioni stravince a Sanremo e Twitter s’infiamma

Vecchioni stravince a Sanremo e Twitter s’infiamma

Al grido di «stiamo uniti» è iniziata la puntata finale del Festival. Doveva vincere Roberto Vecchioni e così è stato. La sua “Chiamami ancora amore”, dedicata alle donne, ha conquistato tutti fin dal primo ascolto, come su Twitter ha detto anche GQ Italia. Al secondo posto Emma e i Modà, al terzo un redivivo Al Bano. Il Festival di Gianni Morandi sarà però ricordato per le gaffe, come quella finale del ragazzo di Monghidoro che, rivolgendosi a Elisabetta Canalis, chiede un’improbabile «me la dai o non me la dai». Momenti indimenticabili.

In giornata a tenere banco, anche su Twitter, era stato lo scandalo del televoto. Chiamato a rispondere in conferenza stampa, un funzionario di Rai Trade ha reso noto che il primo nella classifica del telefoto era Roberto Vecchioni. Apriti cielo! L’eterno ragazzo di Monghidoro lanciava un vaffa epico, come ha fatto notare Antonella Scutiero (@antoscut) su Twitter, che in modo piuttosto tranchant scrive «Morandi è passato da stiamo uniti a vaffa». Geniale. Quello che sorprende però è la reazione dei vertici Rai, in particolare il direttore artistico Gianmarco Mazzi. L’errore è stato comune dato che, come per ogni conferenza stampa che si rispetti, un minimo di preparazione deve essere fatta. Così non è stato e il risultato si è visto.

Il punto focale erano comunque le canzoni. Una menzione particolare va ad Anna Tatangelo che esteticamente scimmiotta la Cher dei giorni migliori. La sua “Bastardo”, eliminata la prima sera salvo poi essere ripescata, è già diventata un piccolo culto delle femministe. Mi perdonino i lettori se continuo a citare i La Crus, ma quando la classe è tale c’è poco da aggiungere. Onirici, eleganti, degni del massimo degli elogi possibili, come quando hanno cantato con la magnifica Nina Zilli, avevano la possibilità di essere salvati dalla sala stampa del Festival, ma così non è stato. In pratica, un’occasione perduta. Anzi, come ha cinguettato @jcfalkenberg «stampa sul carro del vincitore…». Tuttavia, finalmente, tutti hanno invece capito a cosa si rifà la canzone dei Modà ed Emma: fra un misto di Le Vibrazioni e Negramaro, il ritornello assomiglia in modo sospetto a “Riderà” di Little Tony. Peccato, perché la voce della Marrone, duttile come poche altre, poteva essere sfruttata in modo migliore.

Luca e Paolo parlano dei valori della sinistra e fanno sfracelli. Uno dei punti più belli della satira politica degli ultimi anni. In cinque minuti hanno riassunto tutta la vacuità dell’odierno centrosinistra italiano, fra valori perduti e ideologie ormai annacquate. I due comici saranno ricordati come fra gli elementi più irriverenti degli ultimi Festival. Poco sopportati da Morandi e Mauro Masi, direttore generale Rai, per via della loro dissacrante satira, Luca e Paolo sono stati l’asso nella manica del’Ariston. Forse un poco sottoutilizzati, si sono rivelati indispensabili per le sorti del Festival.

Fra Belen ed Elisabetta, diciamola la verità, non c’è mai stata storia. Sebbene un sondaggio del Corriere.it vedeva l’italiana davanti all’argentina nelle preferenze degli internauti, Belen ha dimostrato nell’ordine di 1. saper parlare, 2. saper danzare, 3. saper cantare. Unico neo della fanciulla argentina? La parentopoli dilagante, a tal punto che ieri sera si è pure fatta accompagnare alla chitarra dal padre. Dalla platea al palco in cinque sere, un record per babbo Rodriguez.

Primo ospite della serata, Fernando Alonso. Un caso, direte voi? Mica tanto. Primo perché era comodamente piazzato in platea prima della chiamata alle armi di Morandi. Secondo perché il ferrarista è il marito di Raquel Del Rosario, ricordata più per il legame sentimentale che per il duetto con un Luca Barbarossa in stecca continua. È poi la volta di Massimo Ranieri, arrivato pochi minuti dopo che Luca e Paolo hanno intonato una canzone napoletana. L’Ariston si è sciolto di fronte alla bravura di Ranieri, dilettatosi in “ma se ghe pensu”, canzone degli emigranti genovesi. Qualcuno su Twitter non ha apprezzato: “L’hanno massacrata”. C’è poi spazio per la giovane canadese Avril Lavigne. Imbarazzanti le domande di Morandi, come fa notare qualcuno su Twitter (@maurosabbarone): «Gianni: ti piace sempre questo lavoro? Avril: no mi fa schifo.. Volevo disincrostare le fogne stasera. Ma che domande fai?». Poi è tornato sul palco Ranieri, per un momento di reminescenze matuziane. Eppure c’è chi ha trovato il tutto noioso. «E se fosse un omaggio ai 150 anni? I due dovrebbero esserci quasi», twittava sarcastico Beppe Severgnini. Buon anniversario Italia, ovviamente sulle note di Roberto Vecchioni.

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