Francesco Rutelli chi? In Campidoglio l’ex sindaco se lo ricordano davvero in pochi. Difficile fare altrimenti. In aula Giulio Cesare – dove si riunisce l’Assemblea capitolina – il leader di Alleanza per l’Italia non c’è quasi mai. In commissione, ancora meno.
Eppure alle ultime amministrative il centrosinistra aveva puntato proprio su di lui per fronteggiare Gianni Alemanno. Per due mesi Rutelli aveva battuto la città facendo leva sulla sua grande esperienza di amministratore. E sulle due legislature da sindaco già alle spalle. Protagonista di una campagna elettorale durissima, giocata tutta all’attacco, si era arreso solo dopo il ballottaggio.
Archiviata la sconfitta dell’aprile 2008, l’ex primo cittadino si è dimenticato di Roma. Dati ufficiali alla mano (le statistiche del Comune di Roma arrivano fino al 30 settembre 2010), è il consigliere capitolino meno presente. Record davvero poco invidiabile. In tre anni di attività ha partecipato a 116 sedute in Consiglio. Lo scorso anno solo 40. Con una media di poco più di tre giorni di lavoro al mese.
Pensare che i lavori d’aula sono quelli a cui Rutelli ha partecipato più assiduamente. In commissione non si è praticamente mai fatto vedere. Una presenza nel 2008, una nel 2009. Nessuna nell’anno appena trascorso. Le assemblee di cui è componente sono due: Riforme istituzionali Roma Capitale e Turismo e moda. A occhio e croce non ha mai frequentato la stessa aula più di una volta.
Nessuna accusa, per carità. Il predecessore di Sandro Bondi ai Beni Culturali è un politico molto impegnato. Da leader di Alleanza per l’Italia passa le sue giornate a confrontarsi con Gianfranco Fini e Pierferdinando Casini sui destini del Terzo Polo. Senza contare i pomeriggi trascorsi a Palazzo Madama, dove è stato eletto senatore della Repubblica. Con tutti questi appuntamenti anche uno stakanovista della politica avrebbe difficoltà a trovare tempo per la città di Roma. Ma allora perché non lasciare il posto a qualcun altro? Magari un consigliere in grado di dedicare tutta la sua attività ai problemi della Capitale.
Già, perché – poche presenze a parte – l’attività di Rutelli in Campidoglio è prossima al nulla. In tre anni ha presentato zero proposte di legge, zero mozioni, zero ordini del giorno, zero interpellanze. Una sola interrogazione urgente al sindaco Alemanno, depositata lo scorso settembre. Tema: il Gran Premio di Formula Uno dell’Eur.
«Devo essere sincero – ammette il presidente della commissione Turismo Alessandro Vannini Scatoli – Rutelli io non l’ho mai visto. Evidentemente non ha molto a cuore la città. Peraltro, anche dall’opposizione, in commissione potrebbe darci una mano. Ha pur sempre un passato da ministro. Invece non si presenta. Probabilmente snobba una materia che, invece, è centrale per una realtà come la nostra. Forse sarebbe il caso che facesse un passo indietro. E lasciasse spazio a chi può dedicare più tempo alla città».
Di una cosa i romani possono stare tranquilli. Il consigliere Francesco Rutelli non è uno che ruba lo stipendio. Perché in Campidoglio non c’è quasi mai, ma le sue retribuzioni sono in linea con le sue attività. Pressoché inesistenti. Dall’inizio della legislatura il leader dell’Api ha guadagnato poco più di 9.500 euro. Non solo. Dai dati relativi ai gettoni di presenza, risulta che nel 2010 ha “lavorato” gratis. Nessuna preoccupazione: oltre ad essere il recordman delle assenze, Rutelli primeggia anche in un’altra classifica: quella dei consiglieri più facoltosi. Il Comune di Roma ha pubblicato sul sito tutti i redditi degli eletti. L’ex sindaco è sul podio: ha guadagnato 165.194 euro nel 2008 e 175.011 l’anno successivo. Nello stesso periodo ha fatto meglio soltanto il Pdl Fernando Aiuti. Capolista del Pdl e primario di immunologia e allergologia clinica al Policlinico Umberto I. Eppure, restando in tema di statistiche, nel 2010 l’esponente della maggioranza si è presentato in commissione 131 volte.