«Il nostro cuore gronda sangue, mai questo governo aveva messo le mani in tasca agli italiani. Ma la crisi è mondiale». Il premier Silvio Berlusconi presenta così la manovra, al termine della riunione del Consiglio dei ministri.
Un decreto «approvato all’unanimità» come conferma in conferenza stampa il presidente del Consiglio. Gli interventi, almeno in parte, potranno essere rivisti. La manovra non sarà blindata: il Consiglio dei ministri di questa sera ha deciso che in Parlamento non sarà posto il voto di fiducia. «Siamo aperti a miglioramenti nella discussione parlamentare» spiega Berlusconi.
L’obiettivo è ottenere 45,5 miliardi di euro in due anni. Necessari per anticipare il pareggio di bilancio dal 2014 al 2013, come chiesto dalla Banca centrale europea. «La manovra ci porterà all’1,4 per cento nel rapporto deficit-Pil alla fine del 2012 – dice Tremonti – per arrivare a zero nel 2013». «Restano fuori dai tagli – conferma il ministro – scuola, sanità, ricerca, cultura e 5 per 1000».
Significativi i tagli agli enti locali. I trasferimenti saranno ridotti di 9,5 miliardi nei prossimi due anni. Così modulati: 6 miliardi per il 2012 e 3,5 nel 2013. Non solo. Il decreto approvato da Palazzo Chigi prevede la soppressione delle province con meno di 300mila abitanti e l’accorpamento dei comuni con meno di mille abitanti. Interventi in vista anche per le Regioni: il documento prevede una riduzione dei componenti dei consigli regionali. Scompaiono così 34 province. Tra queste Ascoli Piceno, Benevento, Massa Carrara, Piacenza, Siena, Trieste. Ben sei province in meno in Sardegna, dove rimangono solo Cagliari e Sassari. In tutto, chiarisce il premier «ci saranno 54mila poltrone in meno».
Capitolo pensioni. Fino all’ultimo il governo ha cercato di trovare una sintesi tra le varie anime della maggioranza. Alla fine ha prevalso la «linea della saggezza» indicata nel pomeriggio dal ministro Umberto Bossi. Anticipato al 2015 l’innalzamento a 65 anni dell’età pensionabile delle donne nel settore privato. Un intervento che entrerà in vigore in maniera progressiva e si concluderà nel 2027. Aumentano i requisiti necessari per maturare le pensioni di anzianità: dal prossimo anno si dovrà raggiungere quota 97 tra età anagrafica e anni di contribuzione.
Le misure anticrisi incidono anche sui costi della politica. «Interventi numerosi – spiega Berlusconi – e forse anche eccessivi». Almeno 5 miliardi di tagli ai ministeri nel 2012. Più altri 2,5 l’anno seguente.
Come anticipato ieri dal ministro Tremonti alla Camera, il governo introduce un’imposta di solidarietà per due anni. Un contributo del 5 per cento per i redditi superiori ai 90mila euro. Pari al 10 per cento per i redditi che superano i 150mila euro. Un’addizionale Irpef che – secondo le stime della Cgia di Mestre – interesserà circa mezzo milione di italiani. L’1,2 per cento dei contribuenti. Per i lavoratori autonomi, invece, l’addizionale si applicherà ai redditi superiori ai 55mila euro.
Confermato l’aumento al 20 per cento per tutte le rendite finanziarie. Esclusi i titoli di Stato che restano al 12,5 per cento. Questa misura, in particolare, porterà circa 1 miliardo di euro.
Sulle ipotesi di aumento dell’Iva vince la linea Tremonti. Non ci sarà nessun ritocco. Ci sono però significativi interventi in materia di evasione fiscale. La mancata emissione dello scontrino o della fattura potrà essere punita anche con la sospensione dell’attività. Prevista inoltre la tracciabilità di tutte le transazioni superiori ai 2.500 euro. Inserita nel decreto anche una rimodulazione degli studi di settore e un intervento sul settore dei giochi e delle accise dei tabacchi.
Novità per i lavoratori pubblici prossimi alla pensione: il trattamento di fine rapporto sarà corrisposto con due anni di ritardo. I dipendenti delle amministrazioni pubbliche che non hanno rispettato gli obiettivi di riduzione della spesa potrebbero dire addio alla tredicesima mensilità. Nel decreto, però, non è prevista alcuna riduzione agli stipendi.
Il governo conferma la discussa norma che accorpa alle domeniche le festività non religiose. Saltano i ponti primaverili, insomma. «Come nel resto d’Europa» spiega Tremonti.
Vi sono poi una serie di norme per la «modernizzazione del Paese», come spiega Tremonti. Misure a sostegno dell’occupazione e un pacchetto di liberalizzazioni e privatizzazioni. «In particolare – continua il ministro – è stato inserito un meccanismo molto efficace per la privatizzazione dei servizi pubblici locali». Oggi alle 11 la presentazione in dettaglio della manovra.