Libia, finisce così una guerra che non aveva l’ok del parlamento

Libia, finisce così una guerra che non aveva l’ok del parlamento

«È una grande notizia: è finita la missione in Libia». Il ministro della Difesa Ignazio La Russa saluta così la conquista di Sirte da parte dei ribelli antigovernativi e la morte del colonnello Mu’ammar Gheddafi. I nostri alleati sembrano essere d’accordo. Secondo alcune indiscrezioni raccolte dalla Cnn la Nato discuterà oggi stesso il termine dell’operazione “Unified Protector”.

Dopo 7 mesi e più di 26mila raid aerei si conclude l’intervento militare internazionale. A cui il nostro Paese partecipa, è bene ricordare, senza alcuna copertura né politica, né finanziaria del Parlamento. Già, perché l’ultimo decreto di rifinanziamento delle operazioni – approvato lo scorso luglio dalle Camere – ha autorizzato la missione fino al 30 settembre. Da quella data i nostri militari continuano ad operare in Nordafrica senza autorizzazione.

Il nuovo decreto non è mai stato approvato. Ufficialmente la presentazione del documento spetta al ministro degli Esteri Franco Frattini e al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ma a Palazzo Chigi per evitare incidenti parlamentari – la Lega è da sempre contraria all’intervento – si è sempre deciso di aspettare. Un’anomalia tutta italiana. Tale da far intervenire lo stesso titolare della Difesa. «Un nuovo passaggio parlamentare sulla missione – ha chiarito oggi La Russa – è un dato formale di cui c’è bisogno. Ho chiesto che questo passaggio ci sia e continuo a chiederlo al mio governo».

La questione in realtà è tutt’altro che formale. «Dal primo ottobre – si è giustificato La Russa – non ci sono state più occasioni di bombardamenti, che erano l’aspetto attivo della missione militare a guida Nato in Libia». Bombardamenti o meno, in Libia le forze armate italiane continuano ad operare. E la loro attività ha dei costi non indifferenti. Stando ai dati ufficiali forniti dalla Difesa nell’ultima settimana le operazioni per garantire l’embargo navale e la no-fly zone sono proseguite normalmente. Almeno 18 le missioni aeree di Tornado, F16 Falcon, AMX, Predator B e due aerorifornitori KC130J e KC767A. Senza contare l’impiego di Nave San Giusto.  

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