Ponte sullo Stretto, storia di un progetto nato morto
I francesi di Edf a Melfi inquinano, per il Ponte monitorano l’ambiente
L’inceneritore di Melfi gestito da Fenice, ha inquinato per anni le acque della Basilicata. Eppure dal 2006 la stessa multinazionale francese è “monitore ambientale” per il Ponte sullo Stretto. A Melfi Fenice si autodenuncia per aver inquinato l’acqua, a Messina verifica la qualità dell’aria. Per 29 milioni di euro.
Silvio scrive a Barroso e cancella il Ponte sullo Stretto
Rispetto alle brutte notizie di qualche mese fa, l’Italia sembra essere tornata al centro dei piani europei di sviluppo delle infrastrutture: otto nodi urbani, tra cui di nuovo Palermo (assente nella proposta del 29 giugno), tre aeroporti, tra cui Malpensa, e undici porti marittimi, tra cui Gioia Tauro. La diplomazia italiana ha dovuto lavorare ai massimi livelli per raggiungere questo obiettivo. E il premier Silvio Berlusconi ha dovuto sacrificare uno dei suoi cavalli di battaglia, il Ponte sullo Stretto di Messina: in questa lettera al Presidente della Commissione europea Barroso – che Linkiesta pubblica in esclusiva – la «grande opera» è scomparsa.
La Ue non crede nel Sud perché non ci crede Roma
Volendo razionalizzare i fondi per le infrastrutture, la Ue ha proposto di trasformare l’asse Berlino-Palermo in quella Helsinki-La Valletta tralasciando tutto ciò che è a sud di Napoli ma includendo invece Bari. In molti in Italia si sono arrabbiati. Ma non è l’Unione ad essere cattiva. Perché la Commissione dovrebbe credere nello sviluppo infrastrutturale del Mezzogiorno se non ci crede l’Italia?
Impregilo e la penale. Quanto costa non fare il Ponte di Messina?
Quanto dovranno pagare i cittadini se il Ponte non si farà? E se invece l’iter andrà avanti? In questi giorni, mentre il resto d’Italia ignora la questione, sulle sponde dello Stretto si discute animosamente di espropri e opere compensative. Gli enti locali si sentono esclusi. Intanto la collettività ha già sborsato circa 500 milioni di euro. Parte di questi soldi è andata agli studi di impatto ambientale su macroinverterbati, lepri e pipistrelli…
Ponte sullo stretto, partono i lavori e anche i licenziamenti
Ventisei milioni di euro per il cantiere numero uno della grande opera di Messina: c’è da spostare un chilometro di binario per far posto al primo pilone. I lavori sono in ritardo, anche perché è stata trovata una discarica abusiva. La mobilità è però arrivata puntuale. La Impregilo si difende: «Non sappiamo se il progetto andrà avanti». Nella stessa zona, nel 2005, una frana trascinò un’Intercity nella scarpata.
Dove li troviamo 10 miliardi per il Ponte sullo Stretto?
Mentre si cercano risorse per gli sgravi fiscali, la grande opera, antica promessa di Silvio Berlusconi, va avanti nell’indifferenza generale. La scorsa settimana sono stati firmati i primi accordi per gli espropri sia dal lato siciliano che da quello calabrese. I costi sono esplosi negli anni, ed è possibile che alla fine il conto superi i 10 miliardi di euro. Pari quasi all’1% di Pil.