Efsf, come funziona il fondo salvastati europeo

Efsf, come funziona il fondo salvastati europeo

Garanzie

La mission del fondo salvastati (European financial stability facility, che nel 2013 sarà sostituito dall’Esm, European stability mechanism) è acquistare bond in scadenza di Paesi in difficoltà sul mercato secondario, in cambio di titoli a lunga scadenza; concedere prestiti fino a un massimo di 15 anni (a un tasso che per la Grecia è pari al 3,5% l’anno) e ricapitalizzare le banche comunitarie attraverso prestiti anche per gli Stati che non hanno firmato un programma di salvataggio, come l’Italia e la Spagna. Le garanzie sulle emissioni dell’Efsf ammontano a 780 miliardi di euro, di cui 78,8 miliardi forniti dall’Italia (119,4 miliardi dalla Germania e 89,7 miliardi dalla Francia), e sono calcolate in base alle quote degli Stati membri nel capitale della Bce (vedi) Per finanziarsi, l’Efsf emette obbligazioni che sono giudicate a tripla A, cioè con il massimo dei voti, dalle agenzie di rating. Questa settimana, tuttavia, l’asta per l’emissione da 3 miliardi di euro è andata deserta per mancanza di acquirenti.

Esborso

Nel Consiglio europeo dello scorso 21 luglio è stato raggiunto un accordo sulla cifra di 440 miliardi di euro di dotazione, dei quali 190 sono stati già spesi nell’ambito dei piani a supporto di Portogallo, Irlanda e Grecia. Rimangono quindi 250 miliardi di euro. Nell’ultimo Consiglio europeo, dello scorso 26 ottobre, i leader europei hanno deliberato che gli istituti di credito comunitari alle prese con le ricapitalizzazioni imposte dal regolatore Eba, che ha chiesto loro complessivamente 106 miliardi di euro per neutralizzare i rischi dell’esposizione al debito sovrano, potranno accedere all’Efsf per soddisfarle, qualora non riuscissero a reperire capitali freschi sul mercato. Difficile quindi che i 250 miliardi rimanenti possano bastare a immunizzare l’Eurozona dai rischi sistemici.

Leva

Per questo, sempre il 26 ottobre, Bruxelles ha optato per un potenziamento del fondo, che potrà utilizzare la leva finanziaria, cioè l’indebitamento, per aiutare i Paesi in difficoltà attraverso gli Spv (Special purpose vehicle), cioè speciali veicoli d’investimento “sicuri” e in grado di mantenere gli impegni nei confronti dei creditori a prescindere dalle condizioni critiche degli Stati. Ipotizzando una leva pari a 5x, sui 190 miliardi rimanenti dell’Efsf si arriverebbe a 1.000 miliardi di euro di ulteriore capacità d’intervento. La cifra finale non è ancora chiara, ma sui giornali internazionali si è parlato di 1,3-1,4 miliardi di euro. Il nuovo Efsf garantirà anche il 25% delle emissioni obbligazionarie italiane e spagnole, anche se tanto sulla leva quanto su quest’ultimo aspetto non c’è ancora un accordo operativo tra gli euroministri.

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