Per “empatia” si intende la capacità di una persona di comprendere lo stato d’animo e la situazione emotiva di un altro individuo, spesso senza fare ricorso alla comunicazione verbale. La parola deriva dal greco εμπαθεια (a sua volta composta da en-, “dentro”, e pathos, “sofferenza o sentimento”), che, riporta Wikipedia, “veniva usata per indicare il rapporto emozionale di partecipazione che legava l’autore-cantore al suo pubblico”. Si può essere empatici sia nei confronti di sentimenti di gioia che di dolore.
Per lo studioso spagnolo Gustavo Páez l’empatia “è la capacità di sperimentare la realtà soggettiva dell’altro senza perdere la propria prospettiva”, mentre secondo Ronald C. Stern la condizione empatica “è fondamentale nella comunicazione umana”.
La parola empatia è usata anche in campo medico, dove indica la capacità del curante di comprendere i sentimenti e le sofferenze del paziente all’interno del rapporto di cura. Si contrappone alla simpatia (“sofferenza insieme”, da da syn- “insieme” e pathos “sofferenza o sentimento”), termine che contraddistingue un coinvolgimento emotivo negativo tra medico e paziente, che rischia di compromettere seriamente il percorso di cura.