Non c’è neve che tenga. Nella Roma di Gianni Alemanno quando si decide di usare il “pugno di ferro” per sgomberare palazzine occupate, non si indugia un minuto. Così sabato scorso, con la capitale paralizzata da qualche fiocco di neve, il sindaco della capitale ha buttato in strada centinaia di cittadini in “emergenza abitativa”. Alla faccia delle sue stesse parole: “Romani, state tutti a casa”, gridava Alemanno ai microfoni di tutte le emittenti nazionali.
Come gestire un’emergenza abitativa nell’emergenza neve? Il primo cittadino è andato nel pallone. Ma la Giunta “dura e pura” di Roma Capitale non ha avuto il minimo dubbio su come procedere. Nevica? La colonnina di mercurio segna -3 gradi? Duecento famiglie (500 persone tra cui bambini, donne e anziani) hanno occupato uno stabile in disuso da oltre un anno perché non sanno dove passare la notte? E chi se ne frega. Il Campidoglio ha deciso: la palazzina occupata va fatta immediatamente sgomberare. Se poi nella via adiacente ci abita l’italiano più popolare – o “impopolare”, dipende dai punti di vista – del momento, allora è cosa fatta. Già, perché lo stabile che è stato occupato si trova a via Balbassarre Castiglione nel cuore di Montagnola (uno dei quartieri storici di Roma Sud che ha dato, tra l’altro, i natali a Renato Zero) e lì vicino, a pochi decine metri, ci abita Attilio Befera, numero uno dell’Agenzia delle Entrate.
Ma vediamo come è andata la giornata. L’11 febbraio duecento famiglie appartenenti al “Coordinamento di lotta per la casa” hanno occupato un ufficio inutilizzato di proprietà dell’Inarcassa in segno di protesta nei confronti dell’Ater, l’ente pubblico che gestisce e che assegna le case popolari. Le famiglie non hanno accettato “il rinvio degli incontri con il sindaco giustificato con l’emergenza maltempo”. Afferma Luca Fagiano, uno dei rappresentanti del Coordinamento: “Attendiamo di ricevere una convocazione dal sindaco Alemanno per risolvere finalmente, insieme al governo e alla Regione, il problema dell’emergenza abitativa. Si tratta di un problema non più rimandabile”.
Alemanno non si è fatto vedere. Ma la “mano pesante” delle forze dell’ordine si è fatta sentire. In meno di un’ora dall’inizio dell’occupazione sono stati fatti arrivare dall’Olimpico (dove era in corso il torneo di rugby del “Sei nazioni”, match Italia-Inghilterra) centinaia di poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa. Andrea Catarci, presidente del municipio XI, ha tentato invano di mediare con la Questura: “A seguito dell’occupazione di alcuni locali vuoti e inutilizzanti dell’ente Inarcassa alla Montagnola, a opera di famiglie senza casa con la presenza di numerosi bambini, si è scelto di militarizzare il quartiere all’inverosimile e di aggiungere disagi ai tanti già in essere per il maltempo”. Ha aggiunto Catarci: “Possibile che non si capisca che mentre la neve imbianca Roma usare il pugno di ferro sui soggetti in emergenza abitativa è doppiamente folle e disumano? Chi si sta prendendo la grande responsabilità di fare questo sgombero? Il sindaco Alemanno dia qualche segnale di rinsavimento e intervenga immediatamente e direttamente per evitare che circa 200 famiglie vengano sbattute in strada. Infatti il rischio che succeda qualche tragedia è ovviamente molto alto”.
Come è andata a finire? Ça va sans dire: l’hanno spuntata i celerini. In tarda serata gli occupanti hanno ceduto e due rappresentanti del Coordinamento (tra cui Fagiano) sono stati trattenuti in Questura. C’è anche chi ha parlato di ricatto: “Qualora la protesta fosse continuata, la polizia avrebbe arrestato i rappresentanti”. Tesi confermata, in parte, dalla stessa Questura di Roma. In un comunicato diffuso dalla polizia si legge: “Lo schieramento dei reparti inquadrati che avevano già ricevuto l’ordine per intervenire anche con l’impiego della forza ai fini dello sgombero e la determinazione del questore a non mediare su fatti penalmente rilevanti ha indotto gli occupanti ad abbandonare spontaneamente l’immobile (guarda caso nel momento in cui hanno iniziato ad avanzare i celerini, ndr). A carico di alcuni promotori dell’iniziativa – conclude la nota – si sta procedendo penalmente. Il questore ribadisce la determinazione a non tollerare atti illeciti in danno di stabili in disuso rinnovando l’invito ai soggetti proprietari alla messa in sicurezza degli stessi”.