Passera: “La Ue vieta quei voli”. Ma un documento lo smentisce

Passera: “La Ue vieta quei voli". Ma un documento lo smentisce

Lo scorso 11 gennaio il Ministro Corrado Passera ha spiegato in Parlamento che non poteva essere accordato alla Singapore Airlines il permesso di far proseguire verso New York JFK il volo che tutti giorni arriva a Malpensa da Singapore, perché troverebbe ostacolo invalicabile nelle norme europee. “Per quanto riguarda tutte e quattro le mozioni occorre premettere che la materia degli accordi di traffico aereo comporta l’esercizio di competenze di cui, già dal 2004 e sulla base di diverse pronunce, l’Unione europea reclama la propria esclusiva titolarità”. Così ha detto Corrado Passera, testualmente. 

Passera in verità aveva promesso che avrebbe esaminato meglio la questione, e che si riservava comunque di chiedere un ulteriore esame in sede europea. Tuttavia, in un forum di settore, frequentato da specialisti, gira un documento datato primo febbraio. Ieri a sollevare il caso è il nostro blogger Marco Giovanniello. Sarebbe una mail certificata, come potete vedere tutti. Se il documento è originale e veritiero, testimonia il fatto che a qualcuno sono venuti dei dubbi sulla risposta e si è premurato di svolgere al posto del Ministero quest’incombenza. La risposta della UE sarebbe stata veloce e chiara: il Governo italiano può decidere in piena autonomia, senza bisogno di permessi da Bruxelles. Lo potete leggere con i vostri occhi

Ora è chiaro che la UE non si opporrebbe al volo della Singapore Airlines, anzi dichiara esplicitamente di non poterlo fare: sono scelte che competono “al controllo definitivo dei paesi e non sono direttamenti regolati dall’Unione Europea” per quanto riguarda le compagnie “non Ue e non americane” (e tra queste ovviamente c’è Singapore).  

Questi voli porterebbero, forse, in Italia sviluppo e lavoro ai cassaintegrati di Malpensa, nonché ai viaggiatori una scelta di viaggio della massima qualità. A questo punto al Ministro competente e al governo spetta la piena potestà di scelta. Se vuole “liberalizzare” la tratta che porta a New York può farlo, lo dice l’Europa. Insomma, o il documento è falso, oppure sono dovute delle risposte chiare. 

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