PALERMO – Sereno e sicuro, Fabrizio Ferrandelli racconta la sua esperienza da candidato vincitore delle primarie del centrosinistra a Palermo. «Io ho battuto sei segretari di partito, più Orlando». Esprime «fiducia» sull’operato della magistratura, dopo le polemiche legate all’inchiesta della Procura di Palermo sulla regolarità del voto ai seggi delle primarie. E dice: «Anche senza il seggio incriminato, ovvero quello dello Zen, vincerei ugualmente». E su Lombardo? «Non è in discussione la “foto di Vasto” (l’alleanza fra Partito democratico, Italia dei Valori e Sinistra ecologia e Libertà) in questa città».
Come nasce la sua candidatura? E perché lei, da capogruppo Idv al consiglio comunale di Palermo, partito da sempre contrario all’alleanza con il governatore siciliano Raffaele Lombardo, è diventato il candidato dei filogovernativi del Pd alla Regione, Beppe Lumia e Antonello Cracolici?
La mia candidatura nasce da 39 movimenti della società civile che hanno scritto un programma per Palermo, e che non trovano riferimenti nelle segreterie di partito. I movimenti hanno chiesto a me, in quanto indipendente e proveniente dalla società civile e dal mondo del volontariato, di essere candidato sindaco. Ho chiesto al mio partito di sostenere la candidatura, ma Orlando mi ha chiesto un passo indietro. Io ho fatto un passo in avanti nei confronti di Palermo. Soltanto dopo ho trovato l’adesione di parti del Partito democratico, come Lumia e Cracolici, ma anche dell’europarlamentare Pd Rosario Crocetta, dell’europarlamentare Idv Sonia Alfano, e di diversi consiglieri comunali e di circoscrizione di Idv.
Ad un’analisi attenta del voto di domenica scorso, lei sfonda nelle periferie, lì dove il voto è definito “mobile”, figlio di clientele e di altro.
In realtà il mio voto è omogeneo. È sotto gli occhi di chiunque: anche in periferia il distacco è minimo. Ad esempio alla Zen, il distacco fra me e Borsellino è di solo otto voti. Quindi così è come il clientelare il mio, lo è anche quello della Borsellino.
Veniamo alle polemiche degli ultimi giorni. C’è un’inchiesta della Procura di Palermo. C’è una sua rappresentante di lista, Fabrizia Trapani, indagata perché in possesso di certificati elettorali. Qualora dovesse emergere dell’altro, lei come si comporterà?
Sul lavoro della magistratura sono sereno perché credo nel suo operato. Ho fiducia. Detto questo, anche senza il seggio incriminato, ovvero quello dello Zen, vincerei ugualmente. Qui, a Palermo, hanno perso sei segretari di partito più l’ex sindaco Leoluca Orlando. Gli associati dell’associazione di Fabrizia Trapani hanno chiesto alla stessa di ritirare i certificati elettorali. In sostanza non ha votato la signora Trapani. A questo si aggiunge il fatto che una famiglia di quattro persone non aveva i soldi per votare. La mia rappresentante di lista li ha aiutati, dando loro 4 euro, ma hanno votato liberamente. Sono stati semplicemente messi nelle condizioni di votare. In sostanza non si è fatto nient’altro che quello che faceva il Pci con i propri militanti.
Secondo il senatore Pd Beppe Lumia lei è candidato dell’innovazione. Possibile innovare e modernizzare la città di Palermo con il sostegno di Raffaele Lombardo, che rappresenta né più e né meno un “Cuffaro senza cannoli”, dice Leoluca Orlando?
Lombardo non è nella mia alleanza. Io non lo conosco. E ha il suo candidato. Chiunque dice queste cose, mente sapendo di mentire.
Massimo Costa, il candidato del Terzo Polo e di Lombardo, ha aperto chiaramente al Pdl. Fli e l’Mpa di Lombardo non sono dello stesso avviso. Se decidessero di sostenerla lei cosa farebbe? Le ricordo che ha sottoscritto un documento dove c’è scritto che il vincitore delle primarie non dovrà trovare la sintesi “con i fautori del disastro di Palermo”.
Io sto con una coalizione e faccio quello che dice la mia coalizione. L’unico che ha messo ombre sulla mia candidatura è stato Orlando.
Quindi mi conferma che la sua candidatura è circoscritta a Partito democratico, Idv e Sel?
Non è in discussione la “foto di Vasto” (al congresso dell’Idv, che ritrae Bersani, Di Pietro e Vedonla) in questa città. In discussione è come le segreterie di partito gestiscono i territori. Io ho battuto sei segretari di partito, più Orlando.