C’è chi l’ha definita la «via crucis della cultura a Milano». È quella che «i volontari dell’arte» del collettivo Macao hanno intrapreso sabato 16 giugno, «aprendo» metaforicamente (e anche concretamente) alcuni spazi abbandonati del capoluogo lombardo. A tarda sera si sono insediati in quella che dovrebbe essere la loro ultima dimora: l’ex macello in viale Molise al numero 68 già occupato negli anni passati e di proprietà del comune. Proprio in questi giorni in giunta doveva affrontare la decisione di vendere le strutture. Prezzo stabilito, 150 milioni di euro, che sarebbero dovuti servire per risanare i buchi di bilancio.
Ma a quanto pare l’amministrazione non sembra preoccupata. «Hanno occupato solo le palazzine liberty che sono di proprietà della Sogemi: sarà la società ad avvisare prefetto e questura. Il comune non centra», dice una fonte nella giunta di Giuliano Pisapia. È un’occupazione che rischia quindi di innescare polemiche a catena, tra competenze e incompetenze, tra la società che gestisce l’ortomercato e il sindaco. Non è detto che i macachi si spingano anche oltre le palazzine, creando problemi di ogni tipo in piazza Scala.
La precedente giunta Moratti, dopo aver bonificato gli spazi, avrebbe voluto costruire in quest’area di 135mila metri quadri in vista dell’Expo 2015 «La cittadella del Gusto». Il progetto è poi naufragato tra i numerosi problemi economici che riguardano l’esposizione universale. Ma dove sono entrati fino al 2005 bovini per essere macellati, l’amministrazione comunale aveva allestito negli ultimi anni anche una sorta di discarica di auto abbandonate. Non solo. Anche l’Amsa ha stoccato qui rifiuti speciali tossici che non sono ancora stati trasferiti: da qui anche il pericolo – secondo alcuni – per l’occupazione abusiva.
In ogni caso il collettivo artistico entra a piedi uniti nelle problematiche che riguardano la riqualificazione degli spazi pubblici da parte dello stato. E anzi pone un problema alla giunta di Giuliano Pisapia, che a un anno dall’insediamento non ha ancora avuto una posizione chiara e definitiva su viale Molise. Ironia della sorte, fino al 2011 la Sogemi – la società dell’Ortomercato che fino al 2040 ha l’incarico di gestire il macello comunale – aveva trattato con Salvatore Ligresti per la cessione di tutta l’area.
Una storia intricata tra l’ex Pgt targato Moratti e quello nuovo della giunta Pisapia. L’area sarebbe stata data a numero uno di Fonsai in cambio delle aree del Parco Sud. Sull’area dell’ex Macello, Ligresti avrebbe potuto trasferire – in aggiunta – le volumetrie del Parco Sud. «Un’operazione da 350 milioni di euro al quale, però, la Giunta Pisapia, specie dopo la revoca del Pgt, non intende dar corso», scrissero i quotidiani alla fine del 2011. Negli ultimi tempi Roberto Biscardini, presidente della Commissione Urbanistica, aveva proposto «il macello» come una zona dove sarebbe potuta sorgere la Cittadella della Salute.
Macao ha snobbato gli inviti al dialogo dell’assessore alla Cultura Stefano Boeri, che ha comunque fatto partire agli spazi dell’ex Ansaldo le «Officine della Creatività». I macachi sono partiti questa mattina presto dal Teatro Lirico in via Larga. Dopo sono passati dai Cinema Maestoso e Splendor, poi hanno toccato il fatiscente ex palazzo delle Poste in piazzale Lugano. Quindi sono ritornati a palazzo Citterio, per quella che fu la seconda occupazione dell’ultimo mese. E prima di una rapida camminata sotto la Torre Galfa di Ligresti, da dove tutto era incominciato, hanno avvisato tutti di aver piantato le tende in un ex vivaio in zona Amendola Fiera. Via Eginardo, per l’esattezza, dove però sono rimasti per poche ore.
Continuano a migrare i macachi. «In volo su Milano», hanno spiegato sulla loro pagina Facebook, lanciando messaggi contradditori su dove poterli trovare. Ma nelle contraddizione si cela anche qualche malumore. Delle spaccature in seno al movimento ne avevamo già parlato settimane fa. In questi ultimi giorni si sono accentuate, tanto che su alcuni quotidiani sono apparsi articoli in cui si diceva che Macao aveva accettato la proposta di Boeri per partecipare al bando all’area ex Ansaldo. Nulla di fare. Le occupazioni continuano. E in grandi stile.
L’occupazione del Macello, nelle idee del collettivo, dovrebbe continuare per molto tempo. «Sarà un macello» titolano in grande stile, mettendo le foto dentro le palazzine Liberty affrescate dove un tempo venivano vendute le carni. Il comune non sembra volersene occupare, mentre la Sogemi al momento tace. Che sia davvero il posto giusto per i ragazzi di Macao dove restare per molto tempo?