Renzo Bossi adesso fa l’agricoltore: «La politica si fa anche nei bar»

Renzo Bossi adesso fa l’agricoltore: «La politica si fa anche nei bar»

Renzo Bossi agricoltore

«Braccia rubate all’agricoltura», gli urlavano i leghisti che non lo volevano candidare al consiglio regionale della Lombardia nel 2010. E lui, Renzo Bossi, in arte Trota, figlio dell’ex leader della Lega Nord Umberto, li ha presi in parola: ora fa l’agricoltore. Lo ha rivelato lui stesso a margine del funerale del senatore Cesarino Monti a Lazzate. «Adesso faccio l’agricoltore, ma d’altra parte per fare politica non serve una carica, la politica si fa anche nei bar». Bossi jr ha anche ricordato il senatore scomparso, «un amico e un combattente che mi ha sempre trattato come un figlio».

Erano mesi che il primogenito di Manuela Marrone, moglie del Senatùr, non si faceva vedere in giro. Da quando era scoppiato il Tanzaniagate, poco prima delle dimissioni dal consiglio regionale. In questi mesi è stato avvistato in Marocco, nei giorni in cui gli fu recapitato l’avviso di garanzia per truffa ai danni dello Stato. Ma ormai il Trota appare lontano dalla vita politica. Vive con la fidanzata a Melegnano. Qualcuno lo vede in giro mentre fa la spesa, oppure come lo ha immortalato il settimanale Chi, mentre lavora alla casa di campagna di famiglia a Brenta insieme con il fratello Roberto Libertà e la madre Manuela. 

Caso vuole che, come ricorda il quotidiano di Alfonso Signorini, «anche questa fattoria sia stata regalata dal padre ai figli e sia nel mirino della magistratura. La Marrone la acquistò nel 2001 da una signora milanese. Le malilingue sostengono che sia stata comperata con i soldi provenienti dalla vendita di un appartamento che un pasionaria ultraottantenne leghista lasciò anni addietro a Bossi in quanto segretario». 

Il funerale di Cesarino Monti è comunque stata un’occasione per Umberto Bossi e il neo segretario federale Roberto Maroni di stringersi la mano e smorzare le polemiche degli ultimi tempi. La tensione è sempre alta, ma le ultime parole di Bossi («Non voglio litigare con Maroni») sembrano aver dato fiducia ai barbari sognanti fedeli all’ex ministro dell’Interno. Del resto, il cerchio magico è ormai fuori uso. E il Trota, che l’anno scorso era impegnato nel giro di Padania, appare ormai innocuo. 

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