Per le regionali siciliane scende in campo il “partito dei preti”

Per le regionali siciliane scende in campo il “partito dei preti”

PALERMO – Anche i preti scendono in campo. Obiettivo? Le elezioni regionali siciliane. Ebbene sì, dopo i forconi e il presidente del Palermo Calcio Maurizio Zamparini, una ventina fra parroci e laici palermitani saranno della partita della regionali del prossimo autunno. Il “partito dei preti”, così come oggi è stato ribattezzato dal Giornale di Sicilia, ha dato pure un nome al movimento: «Uomini nuovi per una società di uguali e partecipi». Ha anche un programma, che è stato formalizzato lo scorso 30 luglio, e sarà presentato in una conferenza stampa a fine agosto. E persino un simbolo, depositato qualche giorno fa alla Camera di Commercio di Palermo.

A guidare il cosiddetto “partiti dei preti” c’è Don Felice Lupo, parroco della Chiesa di Sant’Eugenio Papa, «una delle chiese più ricche di Palermo». Ma chi è Don Felice Lupo? «Lupo è un politicante di vecchia data. Lo conosco da trent’anni, è sempre stato vicinissimo alla Democrazia cristiana. Poi nella seconda Repubblica l’ho perso di vista», dicono di lui. Loris San Lorenzo, consigliere comunale di Idv a Palermo, e conoscitore del mondo ecclesiastico palermitano, non ha dubbi: «Guardi, io non lo frequento da almeno vent’anni, ma la sua discesa in campo mi lascia un po’ perplesso. Nella mia vita sono abituato a preti di altro tipo. È un parroco influente ma non mi entusiasma affatto questa discesa in campo». Un esponente del Pd palermitano rincara la dose: «Ma che schifo. Sì, è stato sempre vicino alla Dc, ma è in vendita al migliore offerente. Non mi stupirei se fosse eterodiretto da Raffaele Lombardo. Anche perché mi domando: chi sosterrà Don Lupo come candidato alla presidenza della Regione? O avrà un suo candidato?».

Di certo don Lupo non ha buona “fama” negli ambienti politici palermitani. Di lui si sa che «aveva rapporti con Enrico La Loggia», e oggi gravita in quell’area cattolica vicina al centrodestra. Tant’è che il vice capogruppo del Pid (Popolari Italia Domani), Totò Cordaro, conosce Don Lupo ma a Linkiesta dice di non aver seguito «la discesa in campo dei preti». Una coincidenza?

Don Lupo è carico, e non intende mollare: «Stiamo diffondendo il movimento in altre comunità di Palermo e provincia, vediamo chi aderirà, ma siamo fiduciosi. C’è tanto bisogno di impegno in tutte le cose della vita. Il cristiano non può non essere attento e sensibile ai bisogni concreti suoi e della comunità».

E chi saranno i candidati delle liste di Don Lupo? Di certo non ci saranno preti in lista, si legge nel documento inviato da padre Lupo, ma a loro spetterà il compito «di immettere nella politica attiva laici cattolici impegnati nell’itinerario di formazione permanente alla vita buona del Vangelo e alla dottrina sociale della Chiesa».

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