Il bike sharing di Alemanno va bene, mancano solo le biciclette

Il bike sharing di Alemanno va bene, mancano solo le biciclette

Un taglio di nastro non si nega a nessuno. Lo sanno bene i cittadini romani che da qualche anno provano a utilizzare – spesso senza troppo successo – il servizio di bike sharing del comune. Ecco perché si sono stupiti davvero in pochi, ieri, quando il sindaco Gianni Alemanno ha inaugurato a Villa Borghese il nuovo servizio di noleggio biciclette elettriche per i parchi capitolini. Novanta mezzi nuovi fiammanti, per una sperimentazione che nel corso del prossimo anno costerà circa 650mila euro. Spesa interamente sostenuta dal ministero dell’Ambiente. 

Suggestivo l’obiettivo del progetto: «I ricavi della sperimentazione – spiega il sindaco sul suo blog – saranno impiegati dall’assessorato capitolino all’Ambiente per la piantumazione di 100 alberi nelle due ville (Villa Borghese e Villa Ada, ndr) in cui è stato avviato il servizio». I giardinieri comunali possono dormire tranquilli. I prati dei due parchi rischiano seriamente di rimanere deserti. Già, perché a dispetto delle fotografie pubblicate sulla rete, con il sindaco che pedala felice tra schiere di bici posteggiate, la realtà romana è ben diversa.

Piazza dell’Oro, questa mattina. Disponibile una bicicletta su dieci

Pochi gli stalli dove prendere una bicicletta, complesso l’iter burocratico per entrare in possesso dei mezzi. Per non parlare delle protagoniste dell’iniziativa, le due ruote. Spesso mal ridotte. Ma soprattutto poche. I continui furti – in totale circa 400 – hanno reso la ricerca di una bici libera un’impresa. E questo nonostante le spese sostenute dal comune per rimpiazzare i mezzi sottratti. Il risultato è desolante. Gli stalli vuoti sono diventati parcheggi improvvisati per automobili e motorini. I pochi, avventurosi, pendolari romani che speravano di andare a lavoro sulle due ruote pubbliche si sono ormai abituati a lunghe passeggiate.

Corso Vittorio Emanuele II, questa mattina. Non ci sono biciclette, ma una macchina parcheggiata in doppia fila 

Gestito dall’agenzia Roma Servizi per la Mobilità Srl da poco più di due anni, il bikesharing romano è purtroppo un servizio inadeguato. In tutta la città sono 29 le stazioni automatiche di scambio – tre solo ad Ostia – dove si possono prendere e lasciare le bici (ma è più facile parcheggiarle che trovarle, data la fisiologica carenza di mezzi). 

Piazza Navona, questa mattina. Presenti tre biciclette su dieci

Per i turisti entrare in possesso delle ambite bici è quasi proibitivo. Prima del noleggio, infatti, è necessario acquistare una tessera elettronica, previa registrazione. Per accedere al servizio è però obbligatorio iscriversi presentandosi in una delle apposite biglietterie Atac. Sono dieci, in tutta la città, presenti in alcune stazioni della metropolitana. Cinque euro per la tessera, altri cinque per la prima ricarica (il costo minimo per una pedalata di 30 minuti è di 50 centesimi). Solo allora è possibile iniziare la – probabilmente infruttuosa – ricerca della prima bicicletta libera.

Via della Scrofa, questa mattina. Zero biciclette e un paio di motorini

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