Studenti e salasso delle fotocopie? Nasce la start-up per fotocopiare gratis

Studenti e salasso delle fotocopie? Nasce la start-up per fotocopiare gratis

Quando un gruppo di giovani decide di fondare una start-up in Italia, di solito finisce intrappolato in un cortocircuito di moduli, permessi e sospirati finanziamenti. Per i fratelli Debash, invece, il primo problema è stato quello del fuso orario. La loro impresa è nata su Skype, una chiaccherata dietro l’altra, mettendo in contatto Parigi con Haifa, Londra con New York. Daniel e David Debash hanno rispettivamente 25 e 23 anni, e hanno inaugurato il 4 ottobre la loro prima impresa commerciale. Si chiama CopyCopy, e vuole offrire un servizio di fotocopie completamente gratuito agli studenti universitari.

«L’idea ci è venuta mentre mi trovavo a Parigi – spiega David Debash -, e mio fratello in Israele. Il proposito iniziale era quello di permettere agli studenti di stampare gratis, poi abbiamo optato per le fotocopie. Abbiamo fatto qualche ricerca, e abbiamo calcolato che in ogni ateneo se ne fanno ogni anno circa 75 milioni». L’idea è rimasta in incubazione un paio di anni, e ha coinvolto man mano altri amici sparsi per il mondo, oltre ai fondatori di Be Project, un’altra startup che ha messo a disposizione una serie di competenze. Il risultato è la CopyCopy, che ha aperto il suo primo spazio nell’Università di Tor Vergata pochi giorni fa. Agli studenti sono messe a disposizione carta e macchine fotocopiatrici, tutto gratuitamente. A pagare ci pensano gli sponsor, che hanno la possibilità di stampare la propria pubblicità dietro a ogni foglio fotocopiato.

«Dopo Parigi mi sono spostato a New York, ma con l’inaugurazione della start-up sono tornato definitivamente in Italia. Anche mio fratello, ormai, fa avanti e indietro da Israele. In effetti siamo un po’ in controtendenza, rispetto ai nostri connazionali che dopo gli studi si trasferiscono all’estero». Del resto, quale paese migliore dell’Italia, storicamente affezionata alla carta e allergica a tutto ciò che suona “digitale”? A confermarlo sono i numeri: nella prima settimana di vita, gli iscritti sono un migliaio, e il numero delle fotocopie è già cinque volte tanto.  

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