Era il 1905 quando Alfred Binet, psicologo francese, mise a punto il primo test d’intelligenza dei tempi moderni. Sviluppata in collaborazione con Theodore Simon, la Scala Binet-Simon misurava le capacità mentali dei bambini all’età di sette anni, nell’intento di riconoscere per tempo i ragazzini con problemi d’apprendimento. Sette anni dopo fu un tedesco, William Stern, ad ideare la definizione di Quoziente d’Intelligenza, Q.I., per indicare il rapporto tra età mentale ed età cronologica.
Oggi quello del Q.I. è diventato il test d’intelligenza di riferimento, studiato e sperimentato in lungo e in largo dagli scienziati di tutto il mondo. Si tratta di un test con tempo limitato ed esercizi alternati, che consistono quasi sempre in giochi di tipo associativo e di completamento visivo (quindi niente domande scritte, ma figure). Ne esistono anche alcune versioni utilizzabili gratuitamente online, ma non sempre rispettano gli standard di tempo e di difficoltà che rendono il test attendibile ed universale. Meglio quindi affidarsi a qualche organizzazione (nazionale ed internazionale) in grado di fornire risultati affidabili al cento per cento.
Nonostante le polemiche che accompagnano da sempre questo tipo di test – c’è chi lo considera fuorviante, chi invece lo ha ripetuto diverse volte per migliorare il proprio punteggio – non si scampa: il QI è ancora il miglior indicatore di intelligenza sulla piazza. è partendo da questo presupposto che Jason Betts, medico e ricercatore australiano, ha costruito un sito volto ad indicizzare (o meglio, classificare) alcune delle persone che hanno ottenuto i punteggi migliori. Il progetto, non l’unico del suo genere, si chiama The World Genius Directory, ed è una sorta di elenco in continua evoluzione degli uomini più intelligenti del pianeta.
L’iscrizione alla Directory è facoltativa: solo chi vuole può scegliere di far apparire il proprio nome nella lista. Si tratta, dunque, di uno strumento che copre solo parzialmente il range di uomini detentori dei migliori punteggi. Tra quelli che fino ad oggi hanno scelto di farsi stilare nella classifica di Betts, il primato spetta al greco Evangelos Katsioulis, psichiatra che vanta un punteggio record di 198 punti. Una cifra impressionante, se si pensa che lo score medio di una persona comune si aggira intorno ai 100. Un QI superiore ai 140 punti è considerato alto, mentre con più di 160 punti si entra nel campo dei “geni”. Katsioulis vanta diverse lauree, in psicofarmacologia, filosofia, ricerca medica e, appunto, psichiatria. Alle sue spalle ci sono l’americano Rick Roesner (192), autore di alcuni programmi televisivi (tra cui “Chi vuol essere milionario?”), ma anche spogliarellista, barista e modello.
La terza piazza è occupata, invece, da un croato, Mislav Predavec (anch’egli 192): professore di matematica a Zagabria, il 45enne ha fondato anche la GenerIQ Society, di cui fanno parte altri importanti intellettuali e scienziati. Nella lista figura anche l’italiano Gaetano Morelli, al momento il 18esimo uomo con il QI più elevato al mondo (169). Ingegnere in un’azienda italiana, è anche autore di un saggio che approfondisce la Teoria della Relatività di Albert Einstein. A proposito: il fisico tedesco, celebre anche per i suoi fallimenti scolastici, avrebbe totalizzato un QI di 160 punti. Ed è proprio attorno alla sua figura che, negli scorsi decenni, è stata costruita la definizione di “genio”, scientificamente valida ancora oggi.