Continua a crescere il fronte politico a sostegno di un nuovo governo Monti. Dopo la Lista per l’Italia di Pier Ferdinando Casini e Gianfranco Fini, il movimento Verso la Terza Repubblica di Luca Cordero di Montezemolo, l’impegno di Acli, Cisl e qualche ministro, nasce alla Camera dei deputati una nuova realtà. Per ora c’è solo una sigla. “Italia Libera”. Nel giro di una settimana sarà creato anche il gruppo parlamentare.
A schierarsi con l’agenda Monti stavolta sono gli ex fedelissimi del Cavaliere. Esponenti della prima ora di Forza Italia, che attraverso il Professore sognano di portare a compimento quella rivoluzione liberale più volte annunciata da Berlusconi. E mai portata a compimento.
Guida la nuova formazione la deputata Isabella Bertolini. Con lei Giorgio Stracquadanio, Gaetano Pecorella, Franco Stradella, Roberto Tortoli. Gli altri? Le trattative sono in corso. Sicuramente faranno parte del gruppo i sei Liberali per l’Italia di Fabio Gava. Così come Santo Versace. «I nomi per formare un gruppo parlamentare (servono venti deputati, ndr) già li abbiamo» rivela più tardi Isabella Bertolini. Per ora si preferisce andare avanti un passo per volta. I protagonisti del progetto non fanno mistero di voler aggregare progressivamente un gruppo importante di parlamentari e amministratori locali. «Saremo come una palla di neve. Speriamo di generare una slavina».
Gli ex falchi berlusconiani sognano un Monti bis. Ma fuori dal Popolo della libertà. «Nel partito il dissenso non ha più rilievo – racconta Pecorella – Non ci sono sedi di discussione, non c’è interesse ad aprire alcun dibattito». L’obiettivo? Fare propria l’agenda Monti rivista e rafforzata «ad esempio attuando le recenti indicazioni di Mario Draghi sul conseguimento degli obiettivi di bilancio attraverso la riduzione della spesa pubblica piuttosto che con incrementi di tassazione».
L’orizzonte politico è quello di una federazione montiana. «Guardiamo con grande interesse al movimento Verso la Terza Repubblica – dice Bertolini – a Fermare il declino di Giannino, alla Lista per l’Italia di Casini e Fini». Una grande area politica federata, a cui il Pdl avrebbe dovuto proporsi come interlocutore. Ecco la potenzialità del progetto Italia Libera, almeno a sentire i diretti interessati. Tanti elettori berlusconiani si sono rifugiati nell’astensionismo perché non hanno più un progetto politico a cui affidarsi. Vorrebbero sostenere Monti, ma non si fidano delle liste finora in campo. «Noi non lasciamo il Pdl – sintetizza Stracquadanio – Torniamo dai nostri elettori».
Il documento politico presentato alla Camera non risparmia qualche critica al vecchio partito. Un Pdl vittima di «schizofrenia politica». Pronto a votare qualsiasi provvedimento del governo nelle aule parlamentari, ma veloce a contestarlo nella comunicazione pubblica. Critiche ad Alfano, ma nessuna delegittimazione della strada percorsa finora. Anzi. Bertolini e gli altri rivendicano l’esperienza di Forza Italia. Ed è proprio in nome di quel progetto che oggi scelgono di sostenere un nuovo esecutivo a guida Mario Monti. «Restiamo fedeli alle nostre idee. Riconquistiamo la nostra identità liberale e riformatrice»
«Berlusconi? Non lo abbiamo sentito – raccontano in conferenza stampa – Ma la cosa più strana è che non ci ha contattato neppure Alfano». Adesso si aspettano gli ex colleghi di partito. Chi è pronto a sostenere Monti, magari temendo le derive populiste e “di destra” che rischiano di caratterizzare la linea politica del partito. Italia Libera guarda con interesse a Franco Frattini, l’ex ministro degli Esteri che da tempo propone un Pdl vicino all’esperienza montiana e al Partito popolare europeo. Frattini per ora ringrazia, ma resta sulla sua strada. Spera ancora – e con lui tanti dirigenti – di poter cambiare il partito evitando scissioni. Almeno per ora.