Il nazismo in Rete non si limita a Stormfront

Il nazismo in Rete non si limita a Stormfront

Per i neonazisti greci l’alba sarà pure dorata ma per quelli italiani di Stormfront.org è stata funesta. “Negli ultimi tempi – ha raccontato oggi Lamberto Giannini, dirigente della Digos dopo il blitz di stamattina sulla rete antisemita e nazifascista Stormfront, condotto dalla Digos di Roma e dalla Polizia postale e coordinato dal pool antiterrorismo della procura di Roma – i messaggi si erano fatti sempre più espliciti: “venerdi ci organizziamo, sabato agiamo, domenica andiamo via”, e ancora “cominciamo dai paesini quelli più colpiti da negraggine e zingari”. Quando hanno cominciato a parlare di azioni da fare sul territorio, abbiamo deciso di accelerare l’operazione». Anche il il questore di Roma, Fulvio Della Rocca ha confessato che «si stavano preparando per colpire un campo nomadi al Nord e altri obiettivi di interesse per chi ha quel tipo di ideologia. Abbiamo probabilmente evitato problemi più seri in alcune località del Nord».

Quattro gli arrestati: l’ideologo e promotore di Stormfront Daniele Scarpino, 24 anni, residente a Milano, i moderatori del forum nazista Diego Masi, trentenne della provincia di Frosinone e Luca Ciampaglia, 23 anni, residente in provincia di Pescara. In cella anche un utente particolarmente attivo, Mirko Viola, 42 anni e residente in provincia di Como. Altri diciassette cittadini, sparsi in tutta Italia sono stati denunciati a piede libero: diffondevano ideologie razziste e di supporto, anche di tipo economico, all’attività del sodalizio criminale. Nelle perquisizioni a carico di tutti gli indagati sono stati sequestrati computer, file, documenti, pubblicazioni e volantini.. Trovate in alcuni casi anche armi da taglio. Le indagini hanno messo in evidenza il rapporto di filiazione e dipendenza gerarchica che legava la Sezione italiana al forum internazionale www.stormfront.org, fondato da Stephen Donald Black, appartenenti a movimenti estremisti come il Partito Nazista Americano e il Ku Klux Klan.  

Per chi non ci avesse mai messo piede, neanche a seguito delle tante segnalazioni arrivate nel corso degli anni, il forum di Stormfront, ora non più accessibile, era prima di tutto un potente catalizzatore di sfoghi e insulti espliciti, senza alcuna moderazione. Ne avevano per tutti: per esempio per il calciatore Mario Balotelli in occasione della visita di giugno ad Auschwitz, reo di essere negro e con un genitore adottivo di origine ebraica, e ovviamente colpevole di recarsi nel campo di concentramento, “è casa sua”, con la maglia dell’Italia. Ma il forum dava spazio anche ad appelli, liste di proscrizione e controinformazione revisionista e negazionista. Altro esempio: avevano brindato a ottobre per la morte dell’”olo-sopravvissuto” Shlomo Venezia, il “falsario” accusato da sempre di “essersi inventato tutto”, il suo ruolo nei sonderkommando e le cose scritte nel libro pubblicato nel 2007 da Rizzoli “Sondermommando Auschwitz, la verità sulle camere a gas”. Sulle pagine del forum si potevano anche leggere una raccolta di obiezioni negazioniste al libro e essere rimandati a pagine web dove punto dopo punto il resoconto di uno degli ultimi sopravvissuti alla Shoah veniva contestato fin nei dettagli (come nel caso degli scritti del negazionista Carlo Mattogno). Stesso trattamento anche per eventi più recenti come la strage nella scuola ebraica di Tolosa, “un complotto del Mossad” oppure “questi pazzi di ebrei uccidono i loro bambini”.

Era stata stilata anche una “lista di delinquenti italiani”, personalità schedate colpevoli di essere ebrei o di aiutare la comunità, contro le quali si incitava alla discriminazione. L’elenco includeva anche l’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia, il presidente della Camera Gianfranco Fini, il ministro per la Cooperazione e l’Integrazione Andrea Riccardi, sindaco di Roma Gianni Alemanno, i giornalisti Gad Lerner e Maurizio Costanzo, il pm di Torino Laura Longo, i giudici del Tribunale del Riesame di Palermo Antonella Consiglio, Giuseppina Di Maida e Filippo Serio, il sindaco di Padova Flavio Zanonato  e ovviamente il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici.

Molte delle segnalazioni che hanno portato alla chiusura del sito sono pervenute anche da privati cittadini e dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) della presidenza del Consiglio dei Ministri. Tra tra le varie iniziative illecite pianificate da Stormfront anche quella di tradurre (per la successiva divulgazione in Italia) un romanzo, intitolato “The Turner Diaries” e pubblicato nel 1978 dal leader dei “suprematisti” bianchi della West Virginia, William Pierce (sotto lo pseudonimo di Andrew McDonald). Nel libro si parla di attentati dinamitardi ed uccisioni di persone di colore e di religione ebraica. Per i contenuti violenti ed eversivi la diffusione del romanzo era stata vietata in diversi Paesi.

Non è solo Stormfront a essere nel mirino della Polizia Postale: “Continua la nostra attività di monitoraggio e contrasto ai siti che divulgano contenuti o ideologie a sfondo xenofobo, razzista o discriminatorio” – ha spiegato Sergio Mariotti, primo dirigente servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni. “In Italia il fenomeno è in aumento, ci sono molti spazi web, ma anche forum e blog dove si dà voce a manifestazioni di intolleranza. In alcuni casi sono legate ad accadimenti particolari, altre volte invece si tratta di un pensiero piu’ strutturato, anche da parte di gruppi”. A livello internazionale, il sito più pericoloso è “Holywar”, perchè “anche lì possono esservi contenuti al limite della rilevanza penale”. Come l’elenco di cognomi di diecimila famiglie ebree italiane (http://holywar.org/italy/txt/cogno.htm).