La tela di Renzi per portare al voto 300mila nuovi elettori

La tela di Renzi per portare al voto 300mila nuovi elettori

Neppure il tempo di festeggiare la «grande festa democratica» di due giorni fa, e sulle primarie di centrosinistra tornano a crescere le polemiche. Al centro dello scontro, ancora una volta, le regole della consultazione. In vista del ballottaggio di domenica prossima Matteo Renzi e il suo staff vanno all’attacco del coordinamento nazionale. Colpevole di voler favorire il segretario Pd. Si discute sulla possibilità di ammettere ai seggi nuovi elettori. Un aspetto tutt’altro che banale. Per sperare di vincere e colmare il gap di circa 250mila voti registrato al primo turno, Renzi deve motivare il maggior numero possibile di elettori. È importante convincere i sostenitori di Nichi Vendola (domenica scorsa sono stati 485mila). Ma soprattutto portare alle urne chi non ha ancora votato.

Per riuscire nell’impresa è fondamentale aprire le registrazioni anche domenica prossima. Presso i seggi elettorali. Purtroppo per Renzi, sarà quasi impossibile. Ieri sera il collegio dei garanti si è riunito a Roma per ufficializzare i risultati del primo turno. Al termine dell’incontro il presidente Luigi Berlinguer è intervenuto sul ballottaggio. Come ha spiegato ai pochi giornalisti presenti, i prossimi mercoledì e giovedì saranno aperti alcuni ufficiali elettorali – uno in ogni capoluogo di provincia – per le iscrizioni dei ritardatari. Chi non si è ancora segnato all’albo degli elettori dovrà spiegare la causa della mancata registrazione. A valutare le richieste saranno i collegi delle commissioni elettorali «sulla base dell’attendibilità della motivazione». Più tardi il responsabile del coordinamento Nico Stumpo ha chiarito: «I ritardatari dovranno spiegare, documentandola, la causa della loro mancata registrazione». Insomma, qualcuno è stato male? Per votare al ballottaggio dovrà fornire il certificato medico. Viaggio d’affari? Serve il biglietto aereo.

I sostenitori di Renzi gridano allo scandalo. Ma il sogno di aprire le registrazioni il giorno del voto – come avvenuto domenica scorsa – è difficilmente realizzabile. Il regolamento delle primarie parla chiaro. Il documento, approvato all’unanimità, prevede all’articolo 14: «Possono altresì partecipare al voto coloro che dichiarino di essersi trovati, per cause indipendenti dalla loro volontà, nell’impossibilità di registrarsi all’Albo degli elettori entro la data del 25 novembre». A specificare la norma è la delibera n.25 del collegio dei garanti. La finestra per iscriversi è limitata «ai giorni 29 e 30 novembre 2012».

Domenica non ci si potrà registrare. A meno che non si vogliano cambiare le regole a partita iniziata, come spiegano polemicamente dal comitato Bersani. Eppure il sindaco di Firenze ha ancora qualche possibilità. Nelle prossime ore i suoi delegati proveranno a modificare qualche norma, facendo leva su una diversa interpretazione del regolamento. Anzitutto i certificati medici. Non c’è scritto da nessuna parte che l’aspirante elettore deve giustificare la mancata registrazione. Il regolamento ufficiale delle primarie specifica che basta «dichiarare» l’avvenuta impossibilità a iscriversi per cause indipendenti dalla propria volontà. Insomma, è sufficiente sottoscrivere un’autocertificazione. Senza dare troppe spiegazioni.

Secondo punto. Perché aprire solo un ufficio elettorale per ogni capoluogo di provincia? Per il deputato Salvatore Vassallo è una follia: «Un anziano o una persona che lavora, residenti in un paese di montagna, dovrebbero andare nel comune capoluogo, in un giorno feriale, e presentarsi di fronte a una commissione che “giudica” se le giustificazioni dell’assenza al primo turno sono adeguate». Nelle grandi città – dove Renzi deve convincere molti elettori – si rischia il caos. Un solo ufficio elettorale a Roma, per esempio, rischia di far rimpiangere le code ai seggi di domenica scorsa. Ecco perché Renzi è pronto a chiedere l’apertura di molti più “punti di registrazione”. 

Non è tutto. «A questo punto noi chiediamo l’iscrizione online degli elettori – racconta alla Camera il deputato democrat Mario Adinolfi – Una procedura che snellirebbe parecchio le modalità di registrazione». Stando alle stime dei sostenitori di Renzi, il trittico di novità regolamentari permetterà l’ingresso di almeno 300mila nuovi elettori. Abbastanza per superare Bersani. Il dubbio è lecito: Matteo Renzi è ancora in grado di trovare altri sostenitori? Ci sono ancora possibili votanti da motivare? I renziani non hanno dubbi. In molti citano le recenti primarie francesi, vinte dal presidente Hollande. In quel caso al ballottaggio si sarebbe presentato alle urne il 15 per cento in più degli elettori al primo turno. «È fisiologico, il secondo turno è più coinvolgente» spiegano. Sarà. Intanto Bersani si oppone.«Uno che compra il biglietto della lotteria, lo compra quando c’è la lotteria, non quando sono rimasti solo due numeri. Perché non si può cambiare la platea, questo è un concetto democratico, basico». Come ha chiarito qualche ora fa su Corriere.it: «Le primarie sono aperte. Non un porto di mare».  

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