Sindaci, assessori, avvocati di successo. Grandi manager e rappresentanti di categoria. Anche nella nuova legislatura sono tanti i parlamentari potenzialmente part time. Quelli che dividono l’impegno politico con altre occupazioni. Destra, sinistra. Nord, Sud e Centro Italia. Il partito di chi vive il parlamentarismo come un secondo lavoro – si spera non come un hobby – è trasversale.
Ci sono deputati che nel tempo libero dirigono grandi aziende. È il caso del montiano Alberto Bombassei, presidente della Brembo e consigliere di amministrazione, tra le altre cose, di Italcementi e Pirelli. E presidenti di regione costretti a passare la giornata a Montecitorio per votare il prossimo presidente della Camera, come il leghista Roberto Cota. Verosimilmente molti di questi parlamentari lasceranno le proprie occupazioni nei prossimi giorni. Chissà, magari qualcuno si è già dimesso. Tuttavia dagli organigrammi online, da noi consultati, risultano ancora in carica. Basta infatti un primo sguardo alle nuove Camere, anche superficiale, per scoprire la diffusione del fenomeno.
Il Pdl Vincenzo D’Anna sembra dividere l’impegno a Palazzo Madama con quello di presidente nazionale di FederLab Italia, la principale associazione di categoria dei laboratori di analisi cliniche del Paese. Spulciando sul suo sito personale si scopre che il montiano Luciano Cimmino «è attualmente Presidente della Pianoforte Holding Spa», cui fanno capo tre grandi marchi: Carpisa, Yamamay e Jaked. Ci sono senatori con incarichi internazionali, come il berlusconiano Franco Carraro, membro del comitato olimpico internazionale. E deputati sindaci di piccoli centri, come il Pd Luca Pastorino, primo cittadino di Bogliasco, nel genovese.
Nessuna incompatibilità istituzionale, ci mancherebbe. Ma forse non sarebbe il caso di scegliere? Giusto per far ricredere quelli che accusano i parlamentari italiani di scarso impegno. Persino di vivere la propria missione come un passatempo. Stando al sito del comune di Udine, ben due assessori cittadini dovranno dividere il lavoro sul territorio con quello a Montecitorio. Sono Gianna Malisani, responsabile dei lavori pubblici e Paolo Coppola, titolare dell’innovazione e e-government. Entrambi deputati del Pd. Tanti, tantissimi gli onorevoli avvocati. Qualche esempio? I due pidiellini Niccolò Ghedini e Piero Longo, difensori di Silvio Berlusconi nel processo Ruby. Un altro avvocato di grido è poi il neo onorevole montiano Gregorio Gitti, genero di Giovanni Bazoli, socio fondatore dello Studio Legale Pavesi Gitti Verzoni con sedi a Milano e Brescia, che cumula incarichi amministrativi in società come Edison, Flos, Librerie Feltrinelli e Sabaf, sempre nel ruolo di consigliere indipendente.
Rischiano di passare le giornate tra un voto in Aula e una riunione con i propri iscritti i senatori Andrea Mandelli e Luigi D’Ambrosio Lettieri. Entrambi eletti con il Pdl, sono presidente e vicepresidente della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani. C’è chi dovrà trovare una sintesi tra la politica e la passione per lo sport. Come il democrat Filippo Fossati, presidente nazionale dell’Unione italiana Sport per tutti. E come il montiano Bruno Molea, presidente nazionale dell’Associazione italiana cultura e sport (ente che vanta 900mila iscritti, come specifica il sito). Eletto da neanche un mese componente del Consiglio nazionale del Coni.
Grandi e piccoli partiti. Nord e Sud Italia. Dovranno scegliere tra la propria terra e il Parlamento i sindaci di Rionero in Vulture (Potenza) e quello di Cornuda (Treviso). Il primo, Antonio Placido, è stato eletto alla Camera con Sel. Il secondo, Marco Marcolin, è uno dei nuovi deputati leghisti.
Sarà costretto a barcamenarsi tra commissioni e hotel il senatore Pdl Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi. Per non parlare dei doppi impegni di Maurizio Lupi. Il dirigente pidiellino – di lui si è a lungo parlato per la presidenza della Camera – fa parte del “top management” di Fiera Milano Congressi. Di cui risulta essere il «Chief Executive Officer».